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“Paratici può firmare il contratto”: arriva l’annuncio UFFICIALE del Presidente | Ribaltone in società

"Paratici può firmare il contratto": arriva l'annuncio UFFICIALE del Presidente | Ribaltone in società

Fabio Paratici, dirigente (imago)

Il futuro di Fabio Paratici continua a suscitare polemiche, in particolare dopo che il suo nome è stato accostato al Milan

Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus e del Tottenham,da qualche mese sta scontando la squalifica rimediata nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze. Una decisione che ha interrotto bruscamente la sua carriera e sollevato molte polemiche. La squalifica ha messo un freno alle sue ambizioni professionali, ma non ha certo spento i riflettori su di lui.

Nonostante il periodo difficile, Paratici è stato accostato a diverse squadre italiane, tra cui il Milan. La sua esperienza dirigenziale e la sua conoscenza del mercato potrebbero fare comodo ai rossoneri, sempre in cerca di profili esperti capaci di rilanciare il club. Nelle ultime settimane, le voci su un suo ritorno in Italia si sono intensificate, alimentando il dibattito su un possibile futuro a Milano.

Negli ultimi tempi, però, la pista che porta a Paratici al Milan si è raffreddata. La dirigenza rossonera, infatti, ha espresso preoccupazione riguardo al suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle plusvalenze e alla sua squalifica. Questi fattori hanno spinto il club a fare un passo indietro, mettendo in discussione l’eventuale ingaggio del dirigente.

Nonostante il rallentamento delle trattative con i rossoneri, il futuro di Fabio Paratici continua a far discutere. La sua esperienza e la sua competenza nel mondo del calcio potrebbero renderlo una figura interessante per diversi club italiani ed esteri.

Paratici: una carriera costellata di colpi da maestro

Durante la sua esperienza alla Juventus, Fabio Paratici ha compiuto alcuni colpi di mercato che hanno scritto la storia del club. La sua avventura cominciò con acquisti a basso costo ma ad alto rendimento, come gli arrivi a parametro zero di Pirlo, Pogba e Llorente, o l’acquisto di Barzagli per soli 300mila euro. A queste operazioni si aggiunsero le spese più mirate come i 12 milioni per Bonucci e i 9 milioni versati al Manchester City per Carlos Tévez.

Con l’aumentare del budget, Paratici ha messo a segno operazioni sempre più ambiziose, come l’arrivo di Dybala dal Palermo, Mandzukic dall’Atletico Madrid, Pjanic dalla Roma, De Ligt dall’Ajax e Higuaín dal Napoli. Tuttavia, il colpo più clamoroso resta l’acquisto nel 2019 di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid per 117 milioni, realizzando il sogno dei tifosi bianconeri e portando a Torino uno dei più grandi calciatori della storia.

"Paratici può firmare il contratto": arriva l'annuncio UFFICIALE del Presidente | Ribaltone in società
Gravina, presidente FIGC (Imago)

Caso Paratici, interviene Gravina

Durante il Social Football Summit Snack tenutosi all’Arena Civica di Milano, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha fatto il punto sulla situazione attuale del calcio italiano, focalizzandosi su tematiche cruciali come la valorizzazione dei giovani e il miglioramento delle strutture. Gravina ha sottolineato come sia fondamentale sensibilizzare i club riguardo all’importanza di investire nei vivai e nelle infrastrutture, due asset fondamentali per il futuro del calcio italiano. Ha inoltre elogiato i progressi che i club di Serie A stanno facendo in termini di utilizzo e valorizzazione dei giovani talenti, segnalando una sorta di “rivoluzione culturale” che sta prendendo piede.

Per quanto riguarda la situazione di Fabio Paratici, il presidente della FIGC ha affermato di non essere coinvolto direttamente nella trattativa che potrebbe portare l’ex dirigente di Juventus e Tottenham al Milan. Ha chiarito che, nonostante Paratici sia squalificato fino al 20 luglio 2025, nulla impedisce ai club di contrattualizzarlo. Tuttavia, fino al termine della sua squalifica, Paratici non potrà operare ufficialmente in qualità di dirigente. La situazione legale di Paratici rappresenta un ostacolo significativo, ma non preclude la possibilità di un suo ritorno nel calcio, sebbene in una forma limitata fino alla fine della squalifica.