Mi taglio lo stipendio, rimango qui altri due anni| Atto d’amore a Roma: firma UFFICIALE fino al 2027

Stadio Olimpico (credit Domenico Bari)
A volte, la differenza la fanno scelte silenziose, quelle fatte lontano dai riflettori, ma cariche di significato
Quando un giocatore decide di restare, nonostante le difficoltà e i momenti bui, c’è spesso dietro molto più di quanto si veda in campo.
Nel calcio moderno, dove i contratti si rincorrono e le trattative sembrano non avere mai fine, un gesto controcorrente può ancora sorprendere.
Soprattutto se arriva da chi avrebbe potuto voltare pagina più volte e, invece, ha scelto di restare. Un’intesa trovata mesi fa, confermata da prestazioni concrete e da una disponibilità rara: chi è abituato a lottare sa quanto conti ogni occasione, anche se arriva a gara in corso.
Il campo ha dato risposte, il carattere ancora di più. Il sì definitivo è arrivato con una firma che profuma di riconoscenza e consapevolezza. Perché non serve essere al centro del progetto per sentirsi parte di qualcosa. A volte basta crederci un po’ più degli altri.
Una storia che sembrava già scritta
Più volte era stato dato in partenza. Le valigie pronte, le destinazioni quasi fissate, i saluti di rito già preparati. In estate era stato individuato un nuovo progetto all’estero, mentre a gennaio un’altra opzione italiana sembrava aver preso forma. In entrambi i casi, però, qualcosa ha fermato tutto: non scelte emotive o colpi di scena clamorosi, ma circostanze esterne, contrattempi e decisioni tecniche che hanno rimesso tutto in discussione.
Ha indossato maglie diverse, cercando spazio, fiducia e risposte. Ma alla fine, nonostante le parentesi altrove, il richiamo è sempre stato lo stesso: Roma, un legame difficile da spezzare, che si è nutrito di pazienza, sacrificio e soprattutto della voglia di non arrendersi. Anche quando tutto sembrava andare in un’altra direzione.

Shomurodov-Roma dalle difficoltà al nuovo inizio
Arrivato nella Capitale nell’estate del 2021 con un investimento importante da parte del club, le aspettative erano alte. Ma il campo ha raccontato un’altra storia: i numeri non hanno mai accompagnato davvero il suo cammino, né con la maglia giallorossa né durante le esperienze successive, a Spezia e poi a Cagliari, dove ha incontrato una guida importante, ritrovata poi a Roma, come Claudio Ranieri. Eppure, anche lì, la scintilla sembrava non scattare mai del tutto. Le occasioni per cambiare strada non sono mancate.
La scorsa estate un trasferimento all’Atalanta era a un passo, ma un intoppo burocratico ha fatto saltare tutto. A gennaio, invece, il Venezia aveva già apparecchiato il tavolo per accoglierlo: era tutto pronto, ma il gol pesante segnato all’Eintracht a gennaio ha ribaltato i piani. E così è rimasto, aiutato dal gol della speranza contro il Bilbao e anche perché trovare un vice Dovbyk all’altezza non era così semplice. Adesso, con il rinnovo firmato e l’ingaggio rivisto al ribasso, Eldor Shomurodov prova a scrivere un nuovo capitolo e, da quanto visto contro la Juventus, l’uzbeco ha voglia di incidere.