La serie A è troppo per me, vado negli under 17 | Dietrofront clamoroso: da San Siro alla provincia

Stadio San Siro (imago)
Un volto noto sui campi di Serie A si è ritrovato a vivere un’esperienza inaspettata, dirigendo un match lontano dai riflettori a cui era abituato
Un ritorno alle origini forzato, ma utile per riprendere confidenza con il campo dopo un lungo stop.
Dal palcoscenico dei grandi stadi italiani alla provincia, il direttore di gara ha dovuto riadattarsi a un contesto completamente diverso, fatto di ragazzi in crescita e ambienti meno patinati. Un percorso insolito, ma necessario per tornare al massimo della condizione.
L’ultima sua apparizione risaliva a dicembre, in una sfida di Serie A, poi il silenzio. Dopo mesi di inattività, la designazione per una partita giovanile segna il primo passo di un cammino che potrebbe riportarlo presto ai massimi livelli.
In questa stagione aveva arbitrato club prestigiosi come Inter e Juventus, dimostrando di avere la fiducia degli organi arbitrali. Eppure, mai avrebbe immaginato di ritrovarsi a fischiare in un torneo giovanile, in un match che profuma di ripartenza più che di ambizione.
Un passo indietro per guardare avanti
Se questa esperienza rappresenta solo una parentesi o l’inizio di un percorso più lungo, sarà il tempo a deciderlo. Di certo, il richiamo del grande calcio resta forte, così come l’ambizione di tornare a dirigere le sfide più importanti del panorama italiano ed europeo. Ma nel frattempo, ogni partita diventa una tappa fondamentale per ritrovare il ritmo giusto, recuperare la condizione e rimettere alla prova quelle qualità che lo hanno portato in alto.
Per ora, restano i fischi, le decisioni da prendere in frazioni di secondo e l’atmosfera di un campo che, pur lontano dai riflettori della Serie A, rappresenta un passaggio obbligato per tornare al massimo livello. Qui non ci sono telecamere a riprendere ogni minimo errore né il peso di migliaia di tifosi pronti a protestare per una chiamata dubbia, ma la concentrazione deve essere comunque altissima. Ogni scelta può fare la differenza, ogni gara è un’occasione per ritrovare sicurezza e fiducia. Il contesto è più intimo, il calcio è vissuto in modo più genuino, ma la mentalità deve restare quella di sempre: professionale, attenta, pronta a cogliere l’occasione per tornare dove tutto era stato interrotto.

Matteo Marcenaro, dal palcoscenico della Serie A agli Under 17
Matteo Marcenaro, arbitro della sezione di Genova, ha diretto la sfida tra Bogliasco e Santerenzina nel campionato regionale Allievi Under 17 in Liguria. Una scelta insolita per un fischietto di Serie A, che fino a pochi mesi fa era impegnato sui campi della massima divisione e in partite di alto livello. La sua ultima gara ufficiale risale allo scorso 23 dicembre, quando ha arbitrato Fiorentina-Udinese. Dopo quell’incontro, un infortunio lo ha costretto a uno stop forzato, interrompendo un percorso che lo aveva portato a ottenere designazioni sempre più prestigiose.
Inserito nella lista degli arbitri di A e B dal 2021 e recentemente riconosciuto anche da UEFA e FIFA, Marcenaro ha dovuto accettare di ripartire dal basso per ritrovare la condizione fisica e il ritmo partita. In questa stagione aveva già diretto squadre di primo piano come Inter e Juventus, ma sabato si è ritrovato a dover gestire una partita di 17enni, in un contesto lontano dalle pressioni e dai riflettori della Serie A. Una tappa necessaria per tornare al massimo livello, con l’obiettivo di rientrare presto tra i migliori arbitri del campionato italiano.