Giuntoli, ma quale Osimhen? Ha scelto l’altro cavallo | Questa è peggio di Higuain
La scuderia di talenti in mano a Cristiano Giuntoli non accenna ad esaurirsi, l’ultimo ha fatto impazzire davvero tutti
Sin dai tempi del Carpi, Cristiano Giuntoli ha abituato tutti gli appassionati ad acquistare e gestire giocatori di assoluto talento.
Gran parte del successo del Napoli di Spalletti va attribuito proprio al lavoro di Giuntoli che, coraggiosamente, sostituì gran parte del blocco del vecchio Napoli con quelli che poi sarebbero stati i fautori della vittoria dello scudetto.
Impossibile dunque dimenticare gli acquisti clamorosi di Kim, Kvaratskhelia e soprattutto di Victor Osimhen, arrivato dal Lille e trasformatosi in uno dei centravanti più forti, completi e desiderati del mondo.
Il tempo per valutare i suoi acquisti alla Juventus è davvero troppo poco, ma i primi segnali sembrano incoraggianti. Il rendimento di Conceicao è già sorprendente, così come quello di Kephren Thuram. Mentre l’arrivo di Pierre Kalulu dal Milan rappresenta una vera e propria gemma del calciomercato.
I numeri della stagione della Juventus
Finora Thiago Motta sta riuscendo a imprimere i suoi valori alla rosa costruita da Giuntoli. Pur non disperdendo il lavoro fatto da Massimiliano Allegri, soprattutto per quanto riguarda il rendimento in fase difensiva, l’ex allenatore del Bologna sta comunque mostrando una squadra dal volto nuovo e rinnovato.
Ai pochi gol concessi ed alle poche sconfitte subite, 0 in Serie A, bisogna però affiancare un attacco piuttosto sterile, influenzato proprio dal fatto che le alternative a Dusan Vlahovic sembrano davvero poche.
Il ritorno di Vlahovic da Italiano
Proprio per questo motivo l’attacco della Juventus si trova spesso ad essere condizionato dalle prestazioni di Dusan Vlahovic. Il serbo non sembra essere ancora entrato del tutto nei meccanismi di gioco proposti da Motta, nonostante i 9 gol fatti in stagione.
L’ultimo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di sicuro non ha aiutato l’attaccante della Juventus ad invertire questa tendenza. Sabato però incontrerà di nuovo Italiano, l’allenatore che a Firenze creò il contesto giusto per mettere in mostra tutte le sue qualità. I 20 gol in 24 partite segnati sotto la gestione Italiano restano il miglior momento di forma della carriera del serbo. I loro destini si incroceranno di nuovo, stavolta da avversari, e forse un po’ di nostalgia dei vecchi tempi verrà a entrambi.