De Rossi-Roma: arriva l’ufficialità | Nessuno se l’aspettava, ma non si poteva fare altrimenti
Dopo l’esonero di Juric arrivano le indiscrezioni dei Friedkin. La società sta decidendo tra nuove facce e clamorosi ritorni
La sconfitta in casa contro il Bologna ha segnato la parola fine tra Juric e la società giallorossa. Dopo gli ultimi risultati con Fiorentina e Verona, è arrivato il pareggio contro l’USG e la sconfitta per mano di Vincenzo Italiano.
Le prestazioni hanno evidenziato la gestione dell’ex allenatore del Torino, mai collante con i vari senatori. Tra società intermittente, guida non chiara e brutte prestazioni da parte della rosa, qualcosa si doveva cambiare.
I tifosi sperano in un’inversione di marcia, il nuovo allenatore potrebbe essere linfa vitale in una piazza che fa dall’emozione l’arma principale.
I terreni sondati per la guida della rosa sono tanti e alcuni sono già stati analizzati prima dell’esonero di Juric. La Roma ha bisogno di punti perché il distacco dal 5° posto biancoceleste è già di 12 lunghezze.
L’erede di Juric
Più di dieci allenatori sondati per il dopo Juric. Tutto ciò è sintomo di assenza d’idee, di grande confusione negli obiettivi e di poco polso con la piazza. I nomi per la panchina sono tra i più disparati tra clamorosi ritorni, prime esperienze e conoscenze note alla Serie A.
Urge al più presto una soluzione. I nomi sono diversissimi l’uno dall’altro, si è parlato di Roberto Mancini come profilo primario, poi di Rudi Garcia che già conosce l’ambiente italiano e romano e infine la soluzione più esotica con Frank Lampard, nome più caro ai Friedkin che alla tifoseria.
De Rossi e Friedkin: arriva l’ufficialità
Un nome chiacchierato soprattutto dai tifosi è quello di Daniele De Rossi. Il clamoroso ritorno acclamato dalla tifoseria giallorossa farà fatica a trovare realtà. L’esonero dopo 4 giornate e le dimissioni di Lina Souloukou sono due dietrofront paradossali, fatti che ufficialmente NON porteranno De Rossi a riprendere in mano il timone.
Con la guida di De Rossi, soprattutto nell’annata scorsa, le prestazioni e il miglioramento della squadra si era visto ma la dirigenza ha optato per l’esonero visti i risultati. Adesso la priorità è ritrovare serenità in campo e fuori, missione complicata perché richiederà necessariamente tempo e adattamento, due prerogative che la Roma non sembra avere.