Gesto gravissimo durante una partita: l’arbitro aggredito, scatta la stangata con il calciatore fermato per cinque anni
Un’altra domenica amara per il calcio laziale. Un’altra giornata di sport rovinata da un gesto che nulla ha a che vedere con la competizione, con i valori del gioco, con il rispetto delle regole e delle persone.
Un gesto che ha riportato a galla, ancora una volta, tutte le fragilità del sistema sportivo, in una partita che avrebbe dovuto chiudere con serenità il campionato, ma che è invece finita nel peggiore dei modi.
L’arbitro della partita, è stato infatti aggredito con un pugno da un calciatore, che ha causato la sospensione della gara e un referto sportivo che ha portato a una delle squalifiche più dure mai registrate negli ultimi anni.
L’episodio non è purtroppo un caso isolato. Gli arbitri sono spesso bersaglio di insulti, minacce e – nei casi più gravi – di aggressioni fisiche.
Il vuoto attorno all’arbitro: nessun dirigente lo soccorre
Mentre l’arbitro, tra dolore e confusione, si rialzava per dirigersi verso gli spogliatoi, non solo continuava a ricevere insulti e minacce, ma si trovava costretto a essere protetto da alcuni giocatori, preoccupati per la sua incolumità.
Nessun dirigente della squadra ha provato a placare la furia del proprio tesserato o a offrire assistenza all’arbitro aggredito. Una volta negli spogliatoi, il direttore di gara ha continuato ad avvertire forti dolori alla tempia, stordimento e vista annebbiata. Per precauzione, si è recato al Pronto Soccorso del Policlinico Militare “Celio” di Roma, dove gli è stato diagnosticato un “trauma contusivo alla regione temporale destra” con prognosi di 5 giorni.
Daniele Chiffi, arbitro (imago)
Il verdetto del Giudice Sportivo: sconfitta a tavolino, maxi multa e squalifica shock fino al 2030
La gara in questione riguarda Sporting Aniene-Akkademy Aprilia, partita del girone I della Seconda Categoria Laziale. Il giorno successivo, il Giudice Sportivo ha esaminato con attenzione il referto arbitrale e ha emesso un provvedimento durissimo. Sconfitta a tavolino per 0-3 alla squadra Akkademy Aprilia, con attribuzione della responsabilità per la sospensione della gara. Ammenda di 400 euro alla società, aggravata dall’aver iscritto nella distinta di gara una persona non tesserata come dirigente accompagnatore.
Squalifica fino al 19 aprile 2030 per il giocatore autore dell’aggressione fisica (5 anni), ai sensi dell’art. 35, comma 4 del Codice di Giustizia Sportiva. Squalifica di 5 giornate per il giocatore espulso per bestemmia, ai sensi dell’art. 36, comma 1, lettera a) del CGS. Una decisione durissima, ma inevitabile alla luce della gravità dei fatti. La squalifica fino al 2030 rappresenta una delle pene più pesanti previste dal regolamento, riservata esclusivamente a episodi di aggressione fisica contro ufficiali di gara.