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Roma, Zaniolo: “Erede di Dybala? Vediamo. La vita è imprevedibile”

La giovane stella della Roma e della Nazionale italiana Nicolò Zaniolo con la sua intervista è il volto della copertina di SportWeek, in uscita oggi, sabato 18 giugno, con La Gazzetta dello Sport. Zaniolo ha parlato di diversi argomenti: la passata stagione, l’Italia e il fallimento di Qatar 2022, fino al suo futuro. Tanti big club, italiani ed esteri, sono interessati a Zaniolo, che si è detto compiaciuto dell’interesse.

Roma, l’intervista di Zaniolo: “Erede di Dybala? Vediamo”

Gli argomenti toccati sono stati molteplici. Il fantasista della Roma ha parlato della passata stagione, dicendo: “L’obiettivo di quest’anno era quello di non fermarsi, riprendere continuità e tornare a essere un calciatore. Ho segnato 8 gol, che a qualcuno sembrano pochi, ma era da folli pensare che potessi farne 25/30 dopo due anni senza pallone. Poi abbiamo regalato ai tifosi un trofeo che mancava da tantissimo. Quindi è andata benissimo. Col gol segnato al Trabzonspor mi sono detto: ecco sei finalmente tornato a giocare. Contro il Bodo invece ho giocato la partita perfetta, quella dove ti riesce tutto”.

Ruolo? Il 3-5-2 non esalta al massimo le mie caratteristiche – ha proseguito l’attaccante – io preferisco il 4-3-3 o il 4-2-3-1 però se il mister decide di giocare così e di mettermi lì davanti io devo dare il 100% lì”. Zaniolo nell’intervista ha poi parlato della mancata qualificazione al Mondiale, dicendo: Era un obiettivo e sono dispiaciuto ma sono anche abituato a rincorrere, ci saranno altri obiettivi“.

Capitolo futuro, Zaniolo si è detto compiaciuto dell’interesse delle big e ha detto: L’interesse delle grandi squadre mi fa piacere. Se pensano a te significa che vali. E questo non mi distrae. Se dovessi lasciare la Roma mi mancherebbero tante persone, non solo Abraham. Io erede di Dybala? È un giocatore fantastico, vediamo. La vita è imprevedibile, mi alleno e aspetto“.

Poi, un aneddoto sull’incontro, mancato, con Zlatan Ibrahimovic: “Sono contento che abbia vinto lo scudetto, è il mio idolo. È riuscito a riportare il Milan in alto. Quando quest’anno l’ho incrociato, non ho avuto il coraggio di avvicinarmi: mi sono vergognato“.

Zaniolo in questi anni è stato spesso accusato di essere un bad boy. Dai gesti di stizza in campo a situazioni extra-calcistiche, il talento azzurro è spesso dipinto come qualcosa che non è. “Devo smetterla di cadere in provocazioni inutili che non servono a niente. Non so perché finisco sempre in mezzo alle polemiche – ha dichiarato -, e neanche me lo chiedo più: io penso solo a migliorare. Quello che succede intorno è contorno e spesso non ha nessuna importanza. In campo alla fine ci vado io e la squadra. E quel che conta è vincere le partite, non parlare. Ho imparato a non ascoltare, all’inizio non nego che ascoltavo parecchio e diciamo che un po’ mi toccavano le cose che si dicevano, poi capisci che è meglio mettere i tappi e andare in campo a fare quello che devi fare. E che sai fare”.

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Redazione