Il Cagliari porta a casa tre punti d’oro, che si aggiungono a quelli ottenuti nella vittoria contro la Sampdoria giovedì scorso. Il Bologna torna invece a perdere dopo che la goleada propinata al Sassuolo gli aveva dato qualche speranza di rinascita. Ecco i top e i flop del match.
GASTON PEREIRO: 7.5 – Subentrato a Deiola al 63′, l’uruguaiano si rivela fin da subito il miglior cambio di Mazzarri. La rimonta cagliaritana passa infatti per i suoi piedi, dato che realizza un gol e un assist che gli valgono un ottimo +4 di bonus, oltre a 3 punti preziosissimi per la classifica.
LEONARDO PAVOLETTI: 7 – Reduce dall’ottima prestazione contro la Sampdoria, l’attaccante va a segno anche stavolta, spianando la strada per la rimonta dei suoi e portando solidità nella fase offensiva rossoblù. Si trova costretto alla sostituzione dopo un duello aereo con Dominguez.
RAOUL BELLANOVA: 5.5 – Si mangia un clamoroso gol già fatto all’inizio del match, evitando al Cagliari un vantaggio che gli avrebbe permesso di gestire più serenamente.
RAZVAN MARIN: 5.5 – Fa una partita insoddisfacente: dopo il ruolo di trascinatore assunto nella partita contro la Sampdoria, qui non crea niente di interessante e anzi sembra quasi volersi nascondere.
RICCARDO ORSOLINI: 7 – Realizza un gol su punizione da vedere e rivedere, mettendo la palla proprio lì dove Cragno non può arrivare. Si rende protagonista di qualche guizzo offensivo anche nel secondo tempo, senza tuttavia mai trovare la doppietta.
LUIS BINKS: 6.5 – Il giovane inglese si posiziona al centro della difesa bolognese e si dà da fare per tutta la durata del match, limitando notevolmente le incursioni degli attaccanti avversari. Perde un po’ di grinta nel finale.
ARTHUR THEATE: 5 – Nel complesso non gioca malissimo, ma oltre al fatto che si fa ammonire quasi subito, ha un’importante fetta di colpa in occasione del gol vittoria avversario. Non solo copre la visuale a Skorupski, ma in più devia il tiro di Pereiro nella propria porta: il suo errore è decisivo.
MARKO ARNAUTOVIC: 5.5 – Un fantasma dall’inizio alla fine. Da un giocatore come lui, titolare fisso e perno dell’attacco emiliano, si può e si deve pretendere di più.
A cura di Giulio Adamo