Oggi si è giocata Sampdoria-Genoa, derby della Lanterna doppiamente atteso vista la situazione in classifica delle due squadre, entrambe in corsa per la salvezza. Partita intensa ed equilibrata, la spuntano i blucerchiati grazie al gol di Sabiri segnato nel primo tempo. La squadra di Giampaolo ritrova così una vittoria importantissima e prende il largo dalla zona retrocessione.
Il Genoa, al contrario, perde la chance del pareggio con l’errore di Criscito dal dischetto, restando così confinato al 19° posto. Si complica la situazione per Blessin, considerato anche che Venezia e Salernitana hanno due partite in meno rispetto ai rossoblù.
ABDELHAMID SABIRI: 7.5 – Sempre più importante per questa squadra, decide il match con un gol da opportunista. Sul finire del primo tempo sfiora la doppietta, ma un riflesso di Sirigu gliela nega.
EMIL AUDERO: 7 – Dopo un primo tempo impegnativo, nel secondo non viene quasi mai chiamato in causa. Sul finire del match è però chiamato a parare un rigore che vale la salvezza, ci riesce e si guadagna un +3 meritatissimo.
FRANCESCO CAPUTO: 5.5 – Non riesce a replicare le due prestazioni precedenti: nessun gol per lui e anzi pochissime giocate illuminanti, giornata storta per il bomber blucerchiato.
BARTOSZ BERESZYNSKI: 5.5 – Performance negativa anche per il polacco, che non riesce a risollevarsi dalla fase no in cui è incappato. Pochi spunti in impostazione, non brilla nemmeno quando si tratta di difendere.
LEO OSTIGARD: 6 – Buona partita da parte del norvegese, bravo a contenere le offensive rossoblù e a far ripartire la squadra.
KELVIN YEBOAH: 6 – Entra a un quarto d’ora dalla fine al posto di Galdames, facendo rimpiangere a Blessin di non averlo schierato titolare.
DOMENICO CRISCITO: 4.5 – Prende il posto di Vasquez nel secondo tempo, non gioca male ma sul finire del match sbaglia il penalty condannando la sua squadra alla sconfitta. Serata da dimenticare.
PABLO GALDAMES: 5 – Schierato sulla trequarti alle spalle di Destro, non incide per tutto il corso del match. Al 74′ gli subentra Yeboah, che convince decisamente di più.
A cura di Giulio Adamo