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Skriniar monumentale, male gli attaccanti: i top e i flop nerazzurri in Inter-Shaktar

Seconda partita di Champions per l’Inter, impegnata a Kiev contro lo Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi. Dopo un primo tempo equilibrato, in cui è l’Inter ad andare più vicino al vantaggio con una traversa di Barella e un’occasione sprecata da Dzeko, nella seconda frazione, gli ucraini alzano il livello del possesso palla e si rendono pericolosi. Nei minuti finali, l’Inter si schianta contro un super Pyatov: la partita termina quindi sullo 0-0, come lo scorso anno.

Top Inter

Milan Skriniar: 7. Premiato come uomo partita, gioca una partita di altissimo livello. Il difensore slovacco dà sicurezza a tutta la retroguardia nerazzurra, è bravo in marcatura e nell’anticipo. A inizio secondo tempo, fa un recupero fondamentale su Pedrinho che vale come un gol.

Stefan De Vrij: 6,5. Anche per lui un’ottima prova contro gli attaccanti di De Zerbi. Sicuro come sempre in difesa, è molto bravo anche a gestire il pallone da dietro e ad avviare le azioni dal basso.

Nicolò Barella: 6. Rispetto a come ci ha abituati, prova un po’ sottotono per il centrocampista della Nazionale. A livello di corsa e grinta è sempre tra i migliori dei suoi, oggi però gli mancata un po’ di qualità. Molto bello il tiro con cui colpisce la traversa nel primo tempo.

Flop Inter

Edin Dzeko: 5. La sua peggior prova con la maglia dell’Inter. Non riesce a smarcarsi dalla marcautra dei difensori avversari e quindi fatica ad essere coinvolto nella manovra offensiva nerazzurra. Nel primo tempo sbaglia un gol a pochi metri dalla porta, un errore grave.

Lautaro Martinez: 5,5. È più attivo rispetto al suo compagno di reparto, ma anche per lui una prova non sufficiente. Pyatov sbaglia un rinvio e gli regala una palla gol importante, un attaccante del suo livello non può sprecare certe occasioni.

Hakan Calhanoglou: 5,5. Inzaghi lo inserisce nella ripresa per provare a dare una scossa ai suoi, Calha però non entra con la giusta intensità e appare spaesato in mezzo al campo. Non crea nessun pericolo alla difesa avversaria: è lecito aspettarsi di più da uno con le sue qualità.

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Redazione