Annunciato ufficialmente come nuovo allenatore dell’Hellas Verona a metà giugno, Gabriele Cioffi ha parlato oggi nella classica conferenza stampa di presentazione davanti ai giornalisti: “La sfida vera per me è cercare di eguagliare tutto quanto di buono fatto nelle gestioni Juric e Tudor. Sono stato fortemente voluto e ad aggiungersi a questo è la sfida“.
L’ex Udinese ha commentato così la piazza dove lavorerà la prossima stagione: “Verona insegna che ha un DNA latente, che è stato tirato fuori da Juric, da Bagnoli, da Mandorlini, da Prandelli. Si traata una piazza che è morbosa con la squadra, che vuole vederla lavorare. Quando ci ho giocato da avversario con il Mantova mi sono sentito soffocare in campo, si entra in un’arena“.
Come sarà il Verona che verrà? Questa la risposta di Cioffi: “Sarà fisico, lo è sempre stato. Essere fisici non avere soltanto avere calciatori da 1,90 metri, ma vuol dire essere intensi. Il mercato ha portato a fare determinati acquisti. Essere grande e grosso non vuol dire essere solo fisici, altrimenti si va a giocare a rugby. Quelli che sono arrivati compensano ciò che mancava prima, ossia una punta di peso che dia respiro alla squadra“.
Djuric e Piccoli in entrata ma chi in uscita? Il nuovo allenatore ha commentato così la situazione dei big: “Certe società, Verona inclusa, non pagano gli stipendi se non vendono. Di conseguenza si vende chi fa bene. Però la storia del Verona, del presidente Setti, del direttore Marrucco dimostra che per chi esce c’è qualcuno che entra. Caprari è in Nazionale, Ilic lo vuole mezzo mondo. Noi non dobbiamo avere alibi. In campo entrano i calciatori, ma i calciatori vanno indirizzati dalla gestione societaria e tecnica. Se andranno via arriverà qualcun altro che farà altrettanto bene e magari meglio“.
Infine, su Cancellieri e giovani della Primavera: “Mi piaceva molto, ha grande fisicità e sa attaccare lo spazio. Ha espresso poco. Il mercato ha portato a questa scelta, verrà un Cancellieri 2, non so come si chiamerà. Ci sono giocatori di prospettiva: Coppola, Terracciano, Amione che rientra. I portieri non sono l’unica certezza, ce ne sono di altre. Finché i calciatori non vengono venduti si sta a Verona per giocare e salvarsi“.