Udinese, Deulofeu: “Non so niente del futuro. Beto? Fortissimo, ma…”
L’Udinese di Cioffi, quest’anno, ha sorpreso tantissimo. I bianconeri non sono partiti benissimo con Gotti, ma con l’ex secondo allenatore la musica è cambiata. Con una vittoria nell’ultimo weekend, i friulani potrebbero raggiungere quota 47 punti che è una soglia che non arriva da tempo. A Udinese Tv, Gerard Deulofeu ha parlato del suo futuro e non solo. Lo spagnolo ha raccontato la stagione di quest’anno, del passaggio di consegne di De Paul ma anche di Cioffi e della squadra.
Udinese, le parole di Deulofeu sul futuro e non solo
Su Cioffi: “Questo è un gioco di squadra, non individualista. Sta a noi giocatori con più esperienza creare la giusta mentalità, insieme all’allenatore. Cioffi è un futuro campione di allenatore, non se ne trovano tanti che motivano in questo modo la squadra, devi nascere così. Un allenatore senza carattere e mentalità non può trasmetterti la sua grinta. Inoltre, tutti possiamo migliorare, anche lui è ai suoi inizi, e credo ci aspetti un bel futuro con lui”.
Il cambio di ruolo: “Ho avuto un periodo in cui non ho reso al massimo e ho pensato alla squadra, ma da gennaio sono cresciuto tanto. All’inizio facevo prevalentemente l’esterno, poi ho iniziato a giocare più interno. Ora so dove devo essere e ho trovato i gol questa stagione, che mi mancavano l’anno scorso. Adesso capisco il calcio, mi sento più forte”.
Su De Paul: “Lui è un campione. Ho avuto la sfortuna lo scorso anno di essere infortunato e non poter giocare con lui, ma ho la fortuna di sapere il valore che ha la maglia numero 10 dell’Udinese. Questo numero va meritato, infatti sono sempre il primo ad arrivare, i ragazzi mi vedono. Il talento non basta, serve anche il sacrificio”.
Sul futuro: “Voglio essere il miglior giocatore ogni settimana e in tutte le stagioni. Voglio essere in una top, ma ci sono dei percorsi da seguire. Non so cosa farò in futuro perché ho detto al mio agente di non dirmi niente, aspetterò la fine della stagione”.
Sei il primo giocatore in Serie A per passaggi chiave a quota 78, il secondo è Calhanoglu a 68. Che ne pensi? “A me piacciono tanto le statistiche, ma questa mi piace molto di più perché significa che vado tanto in verticale per i compagni. Le critiche? Mi facevano male da giovane, ma adesso ascolto e arrivati al momento giusto parlo con i numeri”.
Su Beto: “Bisogna aiutarlo e credo di averlo fatto con le mie parole. È la sua prima stagione in Serie A e ha segnato 11 gol. Vuole sempre di più, sempre di più, ma la mia esperienza mi ha insegnato che non si può pensare così, bisogna andare piano per avanzare. Lui però ha una mentalità incredibile: gli piace allenarsi al massimo e vuole migliorare in tutto”.
Sul finale di stagione: “Dobbiamo farlo anche per noi, ovviamente, per finire al 12esimo posto con 47 punti. È molto tempo che non facciamo così tanti punti e vogliamo andare forte”.