Come cambia la Juventus con l’arrivo di Tudor

Igor Tudor, allenatore Juventus (imago)
Dopo l’esonero di Thiago Motta dalla panchina della Juventus, la scelta per queste ultime 9 giornate è ricaduta su Igor Tudor
Il progetto Motta è arrivato agli sgoccioli dopo nemmeno una stagione. A 9 giornate dalla fine la Juventus è tutto fuorché certa di un posto nell’Europa che conta e la virata su Tudor lo testimonia.
Nonostante il -1 dal quarto posto, la Juventus non sta vivendo un bel momento, soprattutto dopo le pesanti sconfitte con Fiorentina e Atalanta. .
Igor Tudor conosce bene l’ambiente Juventus, per lui 110 presenze e 15 gol con la maglia bianconera dal 1998-2005. La scelta è molto simile a quella optata dalla Roma con Claudio Ranieri, chiaramente con le dovute proporzioni.
Quando arriva il treno bianconero è difficile dire no, nonostante la stagione sia praticamente al termine. Potrebbero cambiare modulo e interpreti, e il cambio di rotta è probabile anche al fantacalcio. Vediamo chi scende e chi sale dopo l’ufficialità dell’allenatore croato.
Juventus-Tudor, una connessione passata
In più occasioni Tudor non ha nascosto l’ammirazione per alcuni giocatori bianconeri. Quando allenava il Verona, in un intervista fu diretto sull’attaccante serbo: “Osimhen? Non è il più forte, per me Vlahovic lo è di più“. In un colloquio pre Lazio-Juventus dialogò con Castellanos elogiando Bremer: “Di là c’è il difensore più forte al mondo. C’è una cosa più bella di giocare contro il più forte?“.
Per la seconda volta di fila, Tudor è chiamato a fare il traghettatore dopo l’esperienza della scorsa annata alla Lazio. Dopo l’esonero di Sarri venne chiamato esattamente a 9 giornate dalla fine, totalizzando 6 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte (considerando il doppio confronto in Coppa Italia proprio contro la Juventus).

Il modulo, gli interpreti e cosa cambia al fantacalcio
Prendendo in esame proprio l’ultima stagione, il paragone calza perfettamente. L’esigenza è identica a quella dell’anno scorso con maggiore pressione: fare punti e dare solidità. Il modulo potrebbe essere 3-4-2-1 o il 3-4-3, schieramenti utilizzati nelle passate esperienze in panchina.
Di Gregorio potrebbe essere il prescelto in porta, mentre la difesa a tre potrebbe essere composta da Gatti, Kalulu e Renato Veiga. I due a centrocampo devono completarsi, serve un palleggiatore con Locatelli favorito e un giocatore adibito a spaccare il ritmo avversario con fisicità come K.Thuram (alla Lazio erano Rovella e Vecino). Sulle fasce Weah e Cambiaso sono gli interpreti papabili, pronti a supportare il trio lì davanti. Koopmeiners potrebbe fungere da trequartista in coppia con Yildiz, chiamati entrambi a servire l’unica punta Dusan Vlahovic. Non si esclude la doppia punta con Kolo Muani ma è meno probabile. Occhio anche a Nico Gonzalez che potrebbe insidiare l’olandese per la trequarti.