Forte di un calendario abbordabile e priva di ulteriori impegni rispetto a Roma e Atalanta, nelle ultime quattro partite la Lazio tenterà l’accesso a sorpresa alla Super Champions League 24-25. Infatti da quando Igor Tudor siede sulla panchina biancoceleste, in campionato la sua nuova squadra ha ottenuto quattro vittorie e una sola sconfitta (1-0 nel derby). Le motivazioni sono alte, ma per raggiungere l’obiettivo serve mantenere il ruolino di marcia avviato già a partire dalla trasferta in Brianza, in programma all’U-Power Stadium sabato 4 maggio alle 18:00. Per presentare Monza-Lazio della 35ª giornata di Serie A, Tudor è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’incontro.
L’allenatore laziale ha così esordito in sala stampa: “Sarà una partita difficile come tutte quelle di Serie A. Nelle partite finali ognuno lotta per i suoi obiettivi. Dobbiamo andare forte e fare il nostro meglio”.
Parlando di alcuni calciatori ha affermato: “Provedel non è recuperato. Ha cominciato a fare degli allenamenti con noi. Uno che fa pochi allenamenti dopo due mesi di stop dobbiamo vedere se riesce a venire in panchina. Zaccagni ha fatto 25-30 minuti e vediamo oggi come sta. Viene da un periodo abbastanza problematico per gli infortuni. Noi dobbiamo essere bravi a capire come utilizzarlo”.
E proseguendo su Zaccagni: “Ha fatto tanti gol negli anni precedenti. Bisogna vedere anche gli altri. Giocando vicino alla porta sei più decisivo e hai più occasioni. Bisogna però avere equilibrio. Può giocare sia sulla fascia sia da trequartista“.
Per quanto riguarda l’obiettivo Champions League ha spiegato: “Io non so dove possiamo arrivare perché ci sono anche altri che fanno il proprio campionato. Noi non possiamo influenzare gli altri. Non possiamo fare alcun pronostico. Possiamo pensare alle nostre prestazioni e fare belle gare nelle ultime. Punti e calcoli sono importanti ma, come ho detto tante volte, facciamo il nostro meglio e faremo i calcoli alla fine. Fino all’ultima giornata non sapremo nulla”.
Sul consueto ballottaggio in attacco tra Castellanos e Immobile, ha sostenuto: “Vedremo ancora oggi. Sono tutti e due possibili titolari anche se la parola “titolari” conta fino ad un certo punto. Io penso che è una crudeltà del calcio il fatto che ci si debba sempre riconfermare. È una cosa brutta e una cosa bella questa qui. La Lazio è arrivata seconda lo scorso anno, ma se lo ricordano in pochi. La vita del calciatore è questa e va vissuta così. Io ribadisco sempre il concetto che bisogna pensare giorno per giorno e allenamento per allenamento“.
Poi ha effettuato una considerazione su Palladino: “Lo conosco da quando è un bambino perché lui stava in primavera quando io ero in prima squadra. È sempre stato molto sveglio e molto curioso. Ha cominciato da poco questa carriera e sta facendo il suo percorso bene. Domani mi aspetto una gara super difficile con loro molto organizzati. Dobbiamo fare una gara molto sul pezzo e seria”.
Dopodiché ha analizzato il valore della rosa: “Non mi esprimo su questo perché qualsiasi cosa io dico si farà polemica. Io ho molto chiaro il valore della rosa. L’obiettivo è sempre fare meglio della posizione in cui ci si ritrova. Non mi esprimo. L’obiettivo personale di ogni allenatore è di far esprimere al meglio la propria squadra. Poi in ogni campionato c’è sempre la squadra che fa meglio e la squadra che fa peggio. Il bello del calcio è che non si può prevedere nulla”.
Commentando, invece, il fatto che Atalanta-Fiorentina potrebbe disputarsi al termine del campionato, Tudor ha detto: “Nel calcio italiano c’è da migliorare tanto su queste polemiche. Bisogna migliorare nella regolarità di queste partite e nell’organizzazione”.
Infine Tudor ha concluso la conferenza stampa pre Monza-Lazio spiegando perché Nicolò Rovella sta ricevendo scarso minutaggio: “Ha fatto un campionato interessante vedendo le partite che ha fatto prima che arrivassi. Mi piace perché capisce di calcio ed è tignoso. Ha grande volume di corsa. Bisogna che mette qualche chilo e stiamo facendo un programma individuale. La concorrenza è importante e quando uno fa bene è difficile farlo fuori. Bisogna avere anche pazienza”.