Torino, Juric: “Infortunati? Per Aina e Zima sarà ancora lunga”
Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Salernitana. I granata non vincono dal 12 marzo, data di Lecce-Torino 0-2: da allora, due sconfitte e un pareggio contro Roma, Napoli e Sassuolo. Ecco perché con la Salernitana è il momento di cambiare rotta e tornare a fare punti per tenere il passo di Bologna, Fiorentina e Udinese.
Torino, le parole di Juric
SUL CONFRONTO CON L’ANDATA – “Oggi la Salernitana è una squadra diversa, hanno preso tanti giocatori di gamba. Hanno un attacco importante e prevedo una gara molto difficile”
SUGLI INDISPONIBILI – “Ilic si è allenato con noi in settimana ma non so se gioca. Per Aina e Zima è ancora lunga. Lazaro? Non mi sembra che abbia i 90 minuti, gli manca un po’ il fiato. Magari parte dall’inizio o magari subentra, lo vogliamo portare alla forma che aveva prima dell’infortunio”
SU VLASIC E LAZARO – “Ho un buon rapporto con tutti. Vlasic ha fatto bene un periodo e meno bene dopo il Mondiale, non credo che sia legato all’incertezza sul futuro. Si allena bene, è entrato bene da centrocampista, cercheremo di sfruttarlo al meglio sperando che ritrovi la brillantezza della prima parte di campionato”
SUL PERIODO – “Dobbiamo reagire, non possiamo accettare le ultime partite. Al di là di Sassuolo, anche se ancora mi brucia perché dovevamo vincere. Affrontiamo una squadra che non perde da sei partite”
SULL’ASSENZA DI SCHUURS – “Giocherà Djidji, ha avuto qualche problema ma ha recuperato. Siamo contenti di Gravillon, ma Djidji è forte. Poi Buongiorno e Rodriguez terzo di sinistra”
SULLA COMPETITIVITÀ DEL TORINO – “Cosa ci manca? Non ho una risposta. In due anni raramente siamo stati sovrastati, ma è altrettanto vero che quest’anno abbiamo perso 10 punti sui calci piazzati. Siamo una squadra media, siamo sempre competitivi e organizzati, ma sui particolari abbiamo fatto male”.
SULLA COSTRUZIONE DELLA ROSA – “Abbiamo perso 7 titolari e altrettanti che subentravano, quest’anno potevamo fare meglio io e Vagnati come costruzione. Con quello che avevamo a disposizione potevamo fare meglio”