Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Serie A. Cairo ha parlato della sua società a 360 gradi, facendo paragoni tra passato e presente e su ciò che spetta alla sua squadra per il futuro. In più, il presidente ha parlato dei suoi due attaccanti, Zapata e Sanabria, sottolineando la possibilità per Juric di farli giocare entrambi. Spunti interessanti, dunque, anche in ottica Fantacalcio.
Riferendosi all’attacco della sua squadra, Cairo ha così parlato: “Zapata è un grande calciatore, lo cerco da anni, da prima che andasse all’Atalanta. Sta migliorando fisicamente e chiaramente può fare reparto da solo. Mi aspetto molto da lui. Attenzione però perché avanti abbiamo anche Sanabria, che non va dimenticato. Per me, questi due possono formare una bella coppia d’attacco. Ma l’allenatore è Juric, decide lui“.
Successivamente, il presidente del Torino ha anche speso parole per Radonjic e Buongiorno: “Ha un talento importante, ma deve essere disciplinato. Le qualità sono grandi, è un ragazzo per bene ma per diventare un campione deve volerlo lui, sfruttando tutte le sue potenzialità. A 27 anni, con le sue caratteristiche, non può solo far emozionare le persone, deve fare di più. Deve trovare continuità e migliorare. La sua carriera non può finire a questo livello. Buongiorno? Era convinto di rimanere, è cresciuto incredibilmente e ha contratto con noi fino al 2028“.
Infine, Cairo ha parlato della sua società e del rapporto con Juric: “Il rapporto con Juric? All’inizio si litigava tanto. Ora abbiamo capito come rapportarci, in quanto ho capito che devo lasciarlo fare. Non ho avuto problemi a farmi da parte, soprattutto per il bene della squadra. Deve trasmettere quel pizzico di fanatismo alla squadra, senza badare troppo alle conseguenze. Mantenendo in rosa i nostri pezzi migliori e aumentando la qualità dove possibile, avremo tutte le possibilità di far bene. Per i tifosi tutto questo non è ancora abbastanza, soprattutto se pensiamo al Grande Torino. Ma il calcio è cambiato, non è banale fare un percorso come quello dell’Atalanta. L’attività deve mantenere una sua sostenibilità, altrimenti si rischia il fallimento“.