Milan, Tonali: “Pioli mi ha aiutato tanto. CDK deve ritrovare sicurezza. Su Leao e Ibra…”
“Quando ero a Piacenza ho capito davvero che vita avrei voluto fare“. Inizia così Sandro Tonali, centrocampista del Milan, la sua intervista a Dazn. Il centrocampista rossonero si è raccontato, intervistato da Ambrosini, partendo da quando ha capito che avrebbe voluto fare il calciatore: “Sono stato fortunato ad avere le persone giuste attorno sia a Piacenza che a Brescia“.
Milan, Tonali: “Il primo anno qui è stato difficilissimo, Pioli fondamentale”
Tonali poi, parla del paragone con Pirlo e dei suoi ricordi da bambino: “Non tanto al Milan, ma quando ero al Brescia era diventato un po’ pesante. Era come se dovessi dimostrare di essere come Andrea. La mia prima maglia? Quella di Lampard del Chelsea, la prima in assoluto. Poi sono arrivate tutte le altre del Milan. La prima volta che sono entrato a ‘San Siro’ è stato in Milan-Chievo terminata 1-0 con gol di Seedorf“.
Il centrocampista poi ripercorre il suo arrivo a Milano: “Era l’anno dopo il Covid e a fine campionato c’era in ballo il mio trasferimento. Io avevo chiesto di venire al Milan, ma era più un sogno perché era difficile. Quei giorni è stato un delirio: un giorno era sì e l’altro era no. Quando sono arrivato al Milan il primo anno è stato difficilissimo: sono cambiato con l’aiuto di Pioli. Il primo anno parlavamo tutti i giorni perché aveva capito che c’erano delle difficoltà, ha saputo gestirmi da brava persona qual è e lo sta facendo anche ora con compagni che sono nella stessa situazione in cui ero io“.
Tonali su De Ketelaere: “Sta vivendo quello che ho passato io”
Poi Tonali inizia a parlare dei suoi compagni di squadra: “De Ketelaere sta vivendo quello che ho passato io. Lui è stato pagato tanto e preso per risolvere le partite, sta pagando la pressione di essere sotto i riflettori. E’ un grande giocatore che deve ritrovare sicurezza, dobbiamo aiutarlo. Leao è un ragazzo particolare, per marcarlo servono due uomini. Magari non sta avendo al continuità dell’anno scorso, va stimolato. In allenamento voglio giocare sempre contro Ibra perché ti stimola: quando vinco le partitelle lo prendo in giro, ogni volta che vince lui però ti massacra“.
In chiusura una battuta sulla Champions: “E’ la competizione più bella da giocare. Non ci siamo dati un obiettivo, ma siamo ambiziosi e vogliamo giocare liberi di testa e gambe“.