Come cambia la Juventus con Thiago Motta
Come cambia sul piano tattico la formazione bianconera con l’approdo in panchina del nuovo allenatore Thiago Motta
Dopo gli ultimi tre anni di gestione targata Massimiliano Allegri, alla Juventus si è aperto un nuovo ciclo con l’annuncio di Thiago Motta come nuovo allenatore dei bianconeri.
La Juve ha chiuso la seconda esperienza con Allegri in panchina (il primo ciclo è durato cinque anni e si è concluso nel 2019, ndr) con un solo trofeo vinto: la Coppa Italia conquistata a maggio 2024 contro l’Atalanta.
La nuova dirigenza bianconera, rappresentata in primis da Cristiano Giuntoli, ha optato per un nuovo progetto tecnico-tattico alla Continassa assicurandosi innanzitutto l’ingaggio di Thiago Motta.
Dopo due annate alla guida del Bologna, culminate con una storica qualificazione in Champions League, l’allenatore italo-brasiliano era finito sui taccuini di mezza Europa. Oltre ai risultati ottenuti, è la filosofia di gioco proposta da Thiago Motta ad aver incantato e convinto la Juventus a puntare su di lui.
La nuova Juventus
La questione tattica che più affascina i tifosi juventini è ovviamente quella che concerne il modulo e la relativa disposizione degli attaccanti in campo. Con Allegri c’erano pochi dubbi a riguardo: 3-5-2 con Vlahovic prima punta di ruolo e Chiesa adattato al suo fianco come seconda punta.
Ma con l’avvento di Thiago Motta si verificherà senza dubbio una vera rivoluzione tattica, a partire proprio dall’attacco. Insieme al serbo, Yildiz dovrebbe diventare sempre più protagonista del progetto bianconero. Il portiere titolare cambierà e il centrocampo sta subendo un restyling. Forti dubbi, invece, sulla permanenza di Chiesa.
Il sistema di gioco di Thiago Motta
L’ex allenatore anche di PSG U19, Genoa e Spezia propone una filosofia di gioco complessa che richiede duttilità, mentalità aperta e un dinamismo tale da favorire la totale occupazione degli spazi. Sono perciò necessari uomini predisposti ad assimilare velocemente nuove nozioni di gioco, da applicare subito in campo. L’esempio emblematico a Bologna è stato rappresentato da Riccardo Calafiori, capace di interpretare alla perfezione le mansioni di centrale difensivo agile, forte fisicamente e in grado di rompere le linee di pressing avversario per creare superiorità in fase di impostazione. Non a caso, il ragazzo del 2002 è figurato a lungo nella lista di Giuntoli primo dell’affondo dell’Arsenal.
Sarebbe riduttivo parlare in termini numerici di un solo modulo. Il sistema di gioco di Thiago Motta prevede in fase difensiva una disposizione davanti al portiere di quattro pedine, una delle quali alza il baricentro per affiancare un centrocampista in fase di possesso palla. Un po’ come Pep Guardiola, quando si attacca il nuovo coach bianconero è solito predisporre due calciatori larghissimi sulle corsie laterali e due interni a fraseggiare nelle zone intermedie, alle spalle di un centravanti che fornisca ai compagni corridoi da occupare. Pertanto, considerando le risorse attualmente presenti in rosa e in attesa delle mosse di calciomercato, ci aspettiamo un 11 tipo del genere.
JUVENTUS (3-2-4-1): Di Gregorio; Gatti, Bremer, Danilo; Locatelli, Douglas Luiz; Cambiaso, Fagioli, Yildiz, Chiesa (?); Vlahovic. Allenatore: Thiago Motta