Italia, Spalletti: “Maldini incantevole, Pisilli bifase, Retegui ormai esperto. Le scelte su Gabbia, Gatti e Zaccagni…”
In vista delle partite che l’Italia giocherà in Nations League il 10 e il 14 ottobre, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa
Superate le prime sette giornate del campionato di Serie A, è arrivato il momento di un’altra sosta per le nazionali dopo la prima a inizio settembre scorso.
L’Italia di Luciano Spalletti disputerà altre due partite di Nations League in seguito ai precedenti successi contro Francia e Israele. La prima sfida sarà contro il Belgio di Domenico Tedesco e si giocherà giovedì 10 ottobre alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico di Roma.
La seconda gara, invece, vedrà gli Azzurri affrontare l’Israele del commissario tecnico Ran Ben Simon al BlueEnergy Stadium di Udine. Il calcio d’inizio è previsto per le ore 20:45 di lunedì 14 ottobre.
A tre giorni dalla terza partita di Nations League, il commissario tecnico Spalletti ha parlato in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano dell’Italia.
Italia, la conferenza stampa di Spalletti in vista di Belgio e Israele
Per iniziare, Luciano Spalletti ha parlato dei primi due match di Nations League già disputati: “Dobbiamo dare continuità, i nostri campioni hanno capito che sfruttare bene queste giornate azzurre fa bene anche per il futuro nel loro club. Ho visto che dopo aver fatto bene nelle gare di settembre i giocatori dell’Italia hanno ben reso anche con la loro squadra”.
Ha così spiegato le prime convocazioni di Maldini e Pisilli: “Daniel è il giocatore che ci mancava. Ha la giocata bella incantevole e poi regge botta nei contrasti, sa metterti il naso davanti e poi diventa difficile riprenderlo. Sa giocare benissimo con le spalle alla difesa avversaria: a volte si assenta dal gioco, ma io vedendolo giocare con continuità gli ho trovato una crescita abbastanza importante. Pisilli sa fare entrambe le fasi ed è uno che arriva. Mi diceva De Rossi che nelle partitine è uno che fa sempre gol, arriva sempre. Ha frequenza, ha energia. Sa fare un po’ tutto, può far parte della nostra nuova storia. Penso che anche lui meritasse di venire qui con noi e ora ce ne renderemo conto”.
Su Retegui ha aggiunto: “Sono felice quando vedo crescere i calciatori. Ha già dimostrato di essere un goleador forte e affidabile. Per noi è un esperto, ha anche più fiducia arrivando qui dopo aver segnato parecchio”.
Le dichiarazioni del commissario tecnico azzurro
In seguito, si è espresso su Chiesa, Zaccagni e Zaniolo, esclusi dal giro di convocazioni di ottobre. Questa la sua analisi: “Zaccagni ieri ha fatto un gol da seconda punta. Chiesa nella Juventus di Allegri ha spesso giocato in quel ruolo lì e io lo vedo in quel ruolo. C’è bisogno che capisca determinate cose, ma secondo me lo può fare. Gasperini sta utilizzando lì Zaniolo. Basta vedere che hanno piacere a stare dentro, non hanno il timore di sentire il fiato del difensore dietro il collo. Perché quando giochi esterno è diverso, hai una prospettiva diversa e ti rendi sempre conto di ciò che sta per avvenire. Stare dentro qualche volta vuol dire perdere di vista il difensore e ci vuole qualche caratteristica in più. Ce ne sono diversi con le loro caratteristiche che sono convocabili, ma che stavolta ho deciso di escludere per mantenere il gruppo a 23. Preferisco una rosa più corta, piuttosto che chiamarne 26 e poi lasciarli fuori in partita“.
Dopodiché ha rilasciato un commento sull’abbandono del ritiro da parte di Kean e su un paio di difensori: “Domenica sera la Fiorentina ci ha subito comunicato di Moise. Con piacere ho convocato Gabbia dato che non sono tanti i milanisti italiani. Sa comandare la difesa con attenzione e intensità, tiene alta la linea difensiva e parla spesso coi compagni. Gatti ha un problema fisico da mettere a posto, inutile obbligare a venire chi sta male”.
Infine un’analisi su Ricci e Fagioli: “Entrambi moderni, tecnici, con buona visione e in grado di fare sia il mediano sia il centrocampista. Ricci più dinamico, Fagioli migliore nello stretto. Forse Samuele ha più impatto fisico senza palla, ma Nicolò ha mostrato pulizia di gioco e visione per valicare il muro di avversari che si chiudono in blocco facendo passare la palla dove altri non riescono”.