Napoli, Spalletti: “Benissimo Raspadori. Zielinski? Ha deciso da solo”
Termina con una vittoria la partita del Napoli contro il Bologna, che porta a casa i tre punti grazie alle reti di Juan Jesus, Lozano e Osimhen. Una sfida difficile per gli azzurri, che nel primo tempo si ritrovano addirittura sotto nel punteggio. Al termine della partita l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Dazn.
Napoli, l’intervista post partita di Spalletti
In apertura, Spalletti ha commentato la prestazione contro il Bologna: “Quello che è diventato fondamentale era riuscire a invertire l’inerzia che poteva prendere la partita. I ragazzi hanno dimostrato grandissima mentalità, bellissima partita sotto tutti gli aspetti”.
Continua Spalletti: “Tante giocate importanti, tante occasioni da gol… È bellissimo essere il loro allenatore in questo momento. Vedo interesse e coinvolgimento, ognuno tenta di fare il massimo per giocare al fianco del compagno”.
L’allenatore ha poi commentato la partita di Osimhen, autore del gol vittoria: “La sintesi è che anche stasera i titolari del secondo tempo hanno invertito il risultato finale. Per cui questo fatto di non giocare dall’inizio, poi se sei quello determinante è più importante che fare 90 minuti traccheggiando“.
L’allenatore del Napoli ha continuato parlando dei vari giocatori disponibili nel reparto offensivo: “Raspadori aveva fatto benissimo, però ha corso molto e giocato tante partite ultimamente. Invece uno come Osimhen, che ha caratteristiche differenti, che va ad attaccare lo spazio… Poi hai anche la possibilità di mettere anche Simeone, sono armi a disposizione“.
Chiosa finale su Zielinski: “Ha deciso da solo, perlomeno ha ragionato in maniera corretta che il suo livello di calcio non era quello dello scorso anno e ci ha messo mano. Lo spogliatoio dell’anno scorso dava molto aiuto su quello che era il prendersi le responsabilità nelle situazioni difficili”.
La partenza di due bandiere come Insigne e Mertens non ha di certo abbassato il livello della squadra: “L’anno scorso avevamo quei totem lì che quando entrano in campo la palla sui piedi brucia. Quest’anno probabilmente trovandosi molti ragazzi giovani pigliano più coraggio, perché devono essere loro a sviluppare ciò che l’anno scorso facevano altri calciatori”.