Serie A, cosa ci hanno lasciato le partite di Nations League
È stata una sosta che ha lasciato buoni segnali per la Serie A ma non solo: ecco le indicazioni lasciate dalla Nations League
Sono arrivati tanti suggerimenti da questo periodo di pausa per le nazionali, dai freddi e oggettivi risultati finali, fino ai nuovi volti e sistemi di gioco di squadre come Italia e Francia (nella seconda partita).
Certamente abbiamo notato un Davide Frattesi in grande spolvero, a rete in entrambi i match disputati dalla nazionale azzurra e di nuovo consacrato come capocannoniere da quando Luciano Spalletti siede sulla panchina. I 7 gol per il centrocampista dell’Inter gli valgono il primato indiscusso, seguito poi da Raspadori, Barella, Berardi e Retegui e Chiesa, tutti fermi a quota 2.
Proprio di Federico Chiesa ha parlato l’allenatore ex Napoli al termine della partita con Israele, ipotizzando per lui una nuova vita da attaccante più vicino alla porta. In precedenza ci aveva già provato Massimiliano Allegri nella passata stagione, impostando il nuovo giocatore del Liverpool come seconda punta dietro a Vlahovic. Nonostante quella posizione non fosse ben vista dai tifosi, nella scorsa Serie A il talento classe 1997 ha segnato 9 gol e 3 assist.
L’ala italiana dovrà, in sostanza, adattarsi se vorrà far parte della nuova Italia di Spalletti, che pare proprio aver trovato nel 3-5-2 il modulo su cui costruire per il futuro. La vicenda più importante rappresenta però il ruolo che sembra essere poco gradito dal calciatore stesso, il quale preferisce partire largo da esterno puro. Vorrà e riuscirà Spalletti ad andare incontro alle esigenze di Chiesa, concedendogli magari più liberta di movimento?
Una nuova Italia, buoni segnali anche per la Serie A
In poco più di 2 mesi gli azzurri hanno mostrato una nuova faccia, ovvero quella che rappresenta tutto ciò che mancato in quel deludente pomeriggio contro la Svizzera di fine giugno. Mentalità e atteggiamento in primis certo, ma la coesione e la voglia di giocare l’uno per l’altro erano gli aspetti mancanti di questa nazionale. “Adesso siamo una squadra unita forte e completa, siamo tutti pronti per giocare”, così ha detto Samuele Ricci dal ritiro azzurro.
Nuovo volto per l’Italia e nuova vita anche per Moise Kean, che è tornato a segnare in nazionale dopo 3 anni e 1 giorno. Insieme all’attaccante della Fiorentina ci sono altri 18 esponenti della Serie A che hanno siglato una rete, contribuendo così a far diventare il campionato italiano quello con più presenza realizzativa in questa sosta per la Nations League. Premier League seconda con 16 calciatori e segno, seguita dalla Bundesliga con 12, la Liga con 8 e la Ligue 1 con 7.
Manu Koné e la nuova Francia in Nations League
In qualsiasi ruolo ed in qualsiasi momento storico guardi la Francia trovi enorme qualità ovunque. Dopo l’infelice Europeo terminato in semifinale e con solo 1 gol segnato su azione, l’avventura in Nations League è partita nel peggiore dei modi perdendo contro l’Italia.
Per questo contro il Belgio c’è stata una mezza rivoluzione, capitanata da un nuovo modulo e addirittura 8 uomini su 11 cambiati dalla precedente partita. Se su tutto fa riflettere in negativo l’esclusione di Mbappé, dall’altro lato abbiamo delle new entry positive come Guendouzi e Koné che non hanno fatto rimpiangere i soliti titolari. Soprattutto il nuovo giocatore della Roma è stato protagonista di una grande prestazione con 80 palloni toccati, 10 palloni recuperati e 13 duelli vinti.