Serie A, niente ferie natalizie: le date da segnare in vista dell’anno prossimo
La stagione 2022/2023 è terminata da qualche settimana ma i tutti tifosi, anche grazie all’inizio della finestra estiva di calciomercato, stanno già pensando alla prossima. Gli impegni dei giocatori diventano sempre di più tra club e nazionale e i calendari diventano sempre più colmi di partite. Anche a causa degli Europei 2024 che si giocheranno in Germania, la Serie A 2023/2024 inizia e termina in anticipo e non si ferma neanche a Natale: tutte le date da segnare in vista della prossima stagione.
Serie A, le date da segnare per la stagione 2023/24
Le date ufficiali sono al momento solo due ma, come riportato da La Gazzetta dello Sport, la Serie A va verso un tour de force e non si fermerà nemmeno per le vacanze di Natale, adottando il modello inglese. Partendo da ciò che conosciamo, la Serie A 2023/2024 inizierà, come di consuetudine, verso fine agosto: la prima giornata di campionato andrà in scena il 20 agosto.
L’ultima giornata di campionato, invece, è fissata per il 26 maggio. In estate andranno in scena gli Europei in Germania – dal 14 giugno al 14 luglio – e perciò tutti i campionati europei finiranno con un po’ di anticipo rispetto al solito.
Passando invece al mese di dicembre, la Serie A non andrà in vacanza. In attesa di conferme ufficiali da parte della Lega, le date da segnare sono il 23 e il 30 dicembre e il 6 gennaio. A differenza della Premier League, che aggiunge alla lista anche il famoso “Boxing Day” del 26 di dicembre, la Serie A avrà un impegno in meno.
La Lega dovrà incastrare, inoltre, anche le date della nuova Supercoppa Italiana, che dall’anno prossimo adotterà il nuovo format delle final four, in cui giocheranno Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina.
Serie A, niente sosta invernale: l’ultimo precedente
Per trovare un precedente in cui la Serie A non si è fermata per la sosta invernale bisogna tornare addirittura alla stagione 1973/74. Anche in quell’occasione si giocò il 23, il 30 dicembre e anche il 6 gennaio. A quel tempo, però, la Serie A era a 16 squadre e non a 20.