La Saudi Pro League come la Serie A, la Premier League e la Liga: questo è l’obiettivo futuro del campionato saudita. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato della lega saudita Nohra in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.
Riguardo gli obiettivi futuri, Nohra non si nasconde: “Il punto di partenza è il programma governativo Vision 2030, disegnato tra le altre cose per migliorare la qualità della vita dei cittadini sauditi. Al suo interno lo sport e il calcio giocano un ruolo fondamentale. Vogliamo arrivare nel Top 10 dei grandi tornei, importando qualità. Abbiamo grandi e mezzi e obiettivi che rispecchiano l’ambizione del Paese. Vogliamo il meglio e possiamo permetterci di prenderlo. Abbiamo offerto ai calciatori un nuovo canale per le loro carriere”.
“I giocatori hanno capito che fanno parte di qualcosa di diverso e di grande e che possono contribuire a sviluppare il Paese. Storicamente solo l’Europa ha prodotto qualcosa di simile, la novità è che siamo un Paese extraeuropeo. Dall’arrivo di Ronaldo tutti i valori della SPL sono cresciuti del 150%. Ma la cosa più rilevante è l’impatto globale, l’interesse che ha generato, e ha aiutato ad attrarre gli altri giocatori. Faccio un esempio concreto: prima di Ronaldo la SPL era trasmessa solo nella regione araba, mentre ora siamo passati a 45 broadcaster per 170 Paesi del mondo, e iniziamo a monetizzare”, ha precisato l’ad del campionato facendo riferimento ai tanti trasferimenti avvenuti in questa sessione estiva di calciomercato (leggi qui le parole di Cristiano Ronaldo).
Non solo Cristiano Ronaldo: sono stati tanti i giocatori che in questa sessione estiva di calciomercato hanno accettato la corte saudita. Questi i più importanti: