Sampdoria, Stankovic: “Società? So solo dov’è il centro sportivo”

Niente da fare per la Sampdoria: nonostante un’ottima prestazione in casa della Lazio è arrivata un’altra sconfitta per i blucerchiati, la quinta nelle ultime sette gare. A decidere il match è stato un grandissimo gol di Luis Alberto, che ha fissato il punteggio sull’1-0 a 10 minuti dalla fine. Lo spagnolo ha calciato di prima un pallone rasoterra, piazzandolo sotto l’incrocio da fuori area. Gli uomini di Stankovic restano dunque inchiodati alla penultima posizione, a 9 punti dalla zona salvezza. Stankovic che, al termine della gara contro la Lazio, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di DAZN: le sue parole.

Sampdoria, l’intervista di Stankovic

SULLA PARTITA: “Si torna a casa tutti insieme, con una prestazione dignitosa di ragazzi che hanno dato tutto. La Lazio è ben costruita e ben allenata, con campioni di altissimo livello. Ci manca lucidità davanti alla porta, lo dico sempre ai miei ragazzi. Non siamo una squadra che può creare 10 occasioni da gol, quindi per vincere serve segnare. Per tutto il resto sono stati bravi. Non so se la lucidità si possa allenare. Quando non sei fisicamente preparato sicuramente manca, ma i ragazzi lo sono. Hanno tenuto botta per 90 minuti con lucidità. Spesso affrettiamo le decisioni, ma non posso rimproverarli”.

SULLA SOCIETÀ: “Io so solo dov’è il campo e il centro sportivo. Lì è il mio lavoro e cerco di tenere i ragazzi lucidi per fare quello che devono. Non sono io quello a cui dovete chiedere della società, sono un uomo di campo che vuole far migliorare i suoi giocatori. Continuiamo a lavorare, ma del resto non posso rispondere. Chi ha paura di non vincere non vincerà mai. Io vado avanti tendendo la squadra unita, non è facile ma ci sono cose più difficili nella vita. Quando si può cerco di dare tranquillità ai miei giocatori”.

SU MIHAJLOVIC: “La ferita è ancora fresca, è passato poco tempo. Sinisa mi ha portato via tutte le parole, non so che dire. Prego tutte le sere Dio di dare forza alla sua famiglia. So che il loro dolore è immenso, io mi tengo il mio. So quanto mi ha aiutato e quanto era una figura importantissima per me”.