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Sampdoria, in arrivo Pirlo in panchina: come cambiano i blucerchiati

Dopo l’esperienza in Turchia con il Karagumruk, Andrea Pirlo torna in Italia: sarà il nuovo allenatore della Sampdoria. Il neo proprietario dei blucerchiati Andrea Radrizzani lo ha voluto fortemente e dopo diversi incontri le parti hanno trovato un accordo per un contratto biennale con opzione di rinnovo per il terzo anno. Come cambia la Sampdoria con Pirlo? Vediamolo insieme.

Come cambia la Sampdoria con Pirlo: moduli e innovazioni tattiche

Dopo undici stagioni consecutive in Seria A, la Sampdoria è retrocessa in Serie B al termine dell’ultima annata, piazzandosi ultima a 19 punti. Dopo il passaggio di proprietà e l’arrivo del duo Radrizzani-Manfredi alla guida, per Pirlo la missione è da subito chiara: riportare subito in Serie A la Sampdoria. Vediamo le idee tattiche che l’ex centrocampista campione del Mondo nel 2006 potrebbe mettere in atto.

Nell’ultima stagione in Turchia, Andrea Pirlo ha quasi sempre scelto il 4-3-3 come sistema di gioco per il suo Karagumruk, club che ha chiuso la stagione al settimo posto nella Super Lig. La squadra del tecnico italiano ha mostrato un calcio votato alla fase offensiva mostrando una difesa alta e un pressing oltre la metà campo offensiva. I turchi hanno terminato la stagione segnando ben 75 reti in 36 giornate di campionato, dimostrando di avere il quinto attacco del campionato, con soli 8 gol segnati in meno del Galatasaray campione. D’altro canto però i gol subiti per il Karagumruk sono stati troppi, la difesa di della squadra di Pirlo è stata addirittura quella che ha subito più gol fra le prime 14 del campionato. Ciò probabilmente sia a causa di interpreti poco adeguati alle idee del tecnico bresciano.

Anche nell’esperienza alla Juventus, durata anche quella un solo anno, le idee di Pirlo erano simili. Difesa a 4, che però spesso impostava a 3, ma un centrocampo in quel caso a 4 con due esterni larghi. Tante le idee interessanti che Pirlo fece intravedere in quell’annata, chiusa con la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa. Dal fruttuoso esperimento di Danilo, che spesso fungeva da centrocampista aggiunto, a Federico Chiesa, che chiuse quella stagione con 14 reti segnate fra tutte le competizioni venendo schierato come esterno di centrocampo.

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Francesco Cannava