Una salvezza quasi svanita e una stagione da dimenticare al più presto. Poco o niente da salvare e tanto, forse troppo, di cui rammaricarsi. Questa è stata l’annata della Salernitana, partita con ottimi presupposti a inizio anno, salvo poi crollare, in termini di risultati, nel rettangolo da gioco. Ad alimentare il tutto sono state anche le voci fuori dal campo, le stesse che hanno portato lontano dalla rosa della Salernitana, Boulaye Dia.
Giocatore indubbiamente di maggior spicco della Salernitana, Dia è stato protagonista per essersi rifiutato di scendere in campo con i granata in più occasioni. Questa la versione iniziale della società campana poi ribattuta, per l’appunto, dallo stesso senegalese in un’intervista ai microfoni dell’Equipe.
Tanto, forse troppo, il distacco dalla realtà dei fatti, nella versione della Salernitana secondo Boulaye Dia. Il senegalese non ci sta e, nella sua intervista, ha così espresso il suo pensiero in merito alla vicenda: “Io non sono il problema, circolano troppe bugie sul mio conto. Non mi sono mai rifiutato di entrare, il mister mi aveva chiesto di scaldarmi all’80esimo ma, in quel momento, ho scosso la testa perché non mi ero mai scaldato“.
Dia ha poi continuato: “Lui ha visto questo gesto e ha preferito tenermi in panchina. In quel momento, il mister disse che era una cosa che doveva rimanere tra di noi, poi è andato a dire tutto in conferenza. I miei compagni di squadra lo sanno. Ho parlato con tutti, presidente, allenatore, ma nessuno ha voluto saperne nulla. Sono pronto a esporre denuncia anche io”.
Infine ha poi concluso: “Mi hanno chiesto 20 milioni di risarcimento e il 50% dello stipendio decurtato. Ora però vogliono farmi tornare a giocare. Adesso Colantuono mi rivorrebbe di nuovo in squadra, ma non può farlo data la situazione. Non hanno mai chiesto la mia versione dei fatti ma sono pronto a tornare a giocare con la Salernitana”.