Olandese di nascita, di Rotterdam, con il Feyenoord nel sangue, ma alla Roma. Un trascorso al Liverpool in cui ha vinto praticamente tutto, un approdo in giallorosso estasiante, ma un infortunio durissimo che lo ha costretto a rimanere ai box per metà stagione. Ora la ripresa e il rientro in campo, graduale, e una maglia da titolare conquistata con il sudore e il sacrificio. Gini Wijnaldum non avrà di certo vita semplice a sfidare nei quarti di finale di Europa League il suo Feyenoord, giovedì pomeriggio alle 18.45 al De Kuip per la gara d’andata. Lo ha spiegato al quotidiano olandese Algemeen Dagblad, in un’intervista raccolta da vocegiallorossa. Di seguito, l’intervista di Wijnaldum, centrocampista della Roma (qui la probabile formazione dei giallorossi).
Il passato a Rotterdam, tra le file del Feyenoord prima nelle giovanili e poi in prima squadra si farà sentire: “Sono già tornato al de Kuip come avversario, con la maglia del PSV Eindhoven e i tifosi non erano contenti ma questo è successo tanto tempo fa. Ho giocato nelle giovanili del Feyenoord, ho fatto il debutto in Prima Squadra con loro. Io sono di Rotterdam, ho anche giocato con la maglia dell’Olanda al de Kuip ma questo è qualcosa di differente, di speciale“.
Per la Roma, affrontare gli olandese ai quarti di finale di Europa League non sarà una passeggiata: “A Roma la reazione non è stata così positiva. C’è la vittoria in Conference League, ma sappiamo che il Feyenoord cercherà vendetta. Inoltre, bisogna considerare i fatti accaduti nel 2015 nel centro di Roma con il Sindaco che non vuole più avere i tifosi del Feyenoord in città. Avrei preferito un altro sorteggio perché trovo difficile giocare contro un club per cui normalmente faccio il tifo“.
Mourinho, al momento del sorteggio, si è subito precipitato dal centrocampista classe ’90: “José Mourinho è venuto subito da me dopo il sorteggio. Sa che ho giocato lì ma non potevo dargli alcun consiglio, non conoscendo bene il Feyenoord attuale. Non ho seguito il molto il Feyenoord ultimamente. L’unica cosa che ho potuto dirgli è quello che ci si può aspettare giocando al De Kuip“.