Roma, Mourinho: “Attaccante? Devo fidarmi della società”
Ricomincia finalmente la Serie A. Oggi, sabato 19 agosto, scendono in campo fra le altre Napoli e Inter, mentre le due squadre della capitale giocheranno domenica. Alla vigilia della gara contro la Salernitana, che andrà in scena all’Olimpico alle 18:30, l’allenatore della Roma José Mourinho ha parlato in conferenza stampa.
Roma-Salernitana, le parole di Mourinho in conferenza stampa
In apertura il portoghese ha parlato delle condizioni dei suoi giocatori: “Abbiamo lavorato bene, molto bene. Arriviamo con 40 giorni di lavoro dove praticamente tutti i giocatori hanno fatto il 100%. Pochissimi problemi che di solito ci sono in preparazione, domani nessun infortunio. Abbiamo due giocatori importanti fuori (Pellegrini e Dybala, ndr) per squalifica ma approfitto per ringraziare staff e giocatori perché abbiamo diversi aspetto del nostro gioco”.
Poi, ha parlato degli ultimi due arrivati, Renato Sanches e Paredes, e dell’attaccante ancora non arrivato: “Sanches e Paredes potranno aiutare, ma non conoscono ancora le nostre dinamiche. Attaccante? Venire qua a piangere non vale la pena, sappiamo tutti che da quando abbiamo perso Abraham non abbiamo ancora fatto niente per compensare la situazione.. Direttore e società fanno il possibile, io alleno i giocatori che ho. Chiedo una volta in più ai nostri tifosi di giocare come attaccanti. Stadio pieno a metà agosto con questo caldo è incredibile. Mi fido dei ragazzi”.
Sulle squalifiche per somma di cartellini gialli: “Il fatto che alcuni giocatori siano squalificati per accumulazione di gialli nella stagione scorsa, mi sembra una cosa completamente démodé. Se è una squalifica per espulsione ovviamente sì, però una partita di squalifica in una nuova stagione per 5 gialli… Penso che sono 10, 11, 12 giocatori che rimangono fuori alla prima gara, mi sembra un po’ démodé però è così”.
Sull’uscita di Matic e l’arrivo di Paredes: “Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Rennes, penso che non abbiamo più bisogno di niente. Lui ha detto che parlava e negoziava con Nemanja da più di un mese, non c’è più niente da dire. Sono contento con Paredes, per non dire molto contento. È un giocatore che mi piace da tanto. La stagione scorsa non è stata positiva per lui, se non per il Mondiale vinto che ovviamente è il massimo per un giocatore. Però come giocatore della Juve non è stata una grande stagione per lui. Prestagione inesistente, lavorando con un piccolo gruppo a Parigi, ma senza lavoro di gruppo e partite di preparazione. Però è arrivato in una condizione molto positiva, principalmente mentale. Vuole aiutare, partirà dalla panchina ma sono convinto che ci può dare una mano domani. Non tanti minuti, ma con la sua esperienza e mentalità ci può aiutare”.
“Buon mercato, ma manca l’attaccante”
Il mercato della Roma fin qui ha soddisfatto, se non fosse per il fatto che ancora manca un attaccante: “Aspettiamo la fine del mercato per poter valutare globalmente quello che è stato il mercato. È difficile valutare adesso questa globalità, però tante cose che abbiamo fatto le abbiamo fatte bene. Fare quei 30 milioni molto velocemente, sotto grande pressione… penso che direttore e società hanno fatto molto bene. Non mi metto da parte, perché ho dato un contributo importante a giocatori che avevano un valore a zero e due anni dopo hanno aiutato il club a salvarsi da una situazione limite. Però grande lavoro da parte del direttore e della società. Come club abbiamo una limitazione economica, ma abbiamo fatto comunque bene”.
Sono tre i rinforzi arrivati a centrocampo: “Paredes, Renato Sanches e Aouar mi piacciono tutti e tre. Però quante partite ha giocato Aouar l’anno scorso? Praticamente non ha giocato, arriva da una stagione difficile. Anche Leandro arriva da una stagione non top, senza ritiro e senza prestagione. Renato nell’ultima stagione ha avuto un’accumulazione di infortuni che non gli ha permesso di giocare con regolarità. Sono giocatori che piacciono, ma devono essere lavorati, preparati e tutelati. Non facciamo paragoni con altri club che hanno fatto investimenti enormi”.
Passando al reparto difensivo, il portoghese ha dichiarato: “Per Llorente e Ndicka sono contento. Llorente abbiamo capito l’anno scorso che poteva aiutare la Roma, Ndicka ha bisogno di imparare a giocare con noi, perché non sa ancora giocare con noi. Però ancora una volta la società ha fatto bene, però mi fa anche un po’ male al cuore leggere certe analisi su Ibanez. È troppo facile dire che ha sbagliato un paio di partite importanti, partite che la gente non dimentica. Sarebbe molto più onesto dire che è stato un giocatore fantastico per noi. Il più veloce dei difensori, il più pericoloso su palla inattiva, il più affidabile nella parte alta del campo… Al di là dell’attaccante, società e Tiago Pinto hanno fatto un bellissimo lavoro. Ovviamente non posso dire che sono super contento, però io rispetto e sono tranquillo, non sono arrabbiato e non litigo con nessuno. Cerco di essere sempre positivo qua dentro e lo sono, anche perché i giocatori hanno bisogno della mia positività”.
Lo Special One è poi passato a commentare il suo rapporto con la società: “Sono convinto che direttore e società vogliono ciò che voglio io. Non siamo a due lati opposti di un fiume, siamo insieme. Però la verità è che in campo domani. Confronto coi Friedkin? Non sarebbe molto contento se adesso parlo del rapporto con lui. Essendo lui una persona ultraprivata, a cui non piacciono i riflettori, io da dipendente non posso commentare il rapporto con lui”.
Il ritardo nell’acquistare un attaccante sarebbe legato a questioni legali: “Non ho ancora capito molto, molto bene. Io penso che questa situazione nasca dall’accordo che la Roma ha firmato con la UEFA per il fair play finanziario. Ci sono dei punti che non ho ancora capito molto bene, principalmente quando si paragona con altri club. Però questa è una cosa più dal punto di vista legale, che da allenatore non è compito mio cercare di capire completamente”.
“Se arrivasse Mbappé il 31 sarebbe comunque tardi”
Il mancato acquisto di un attaccante renderà senz’altro più difficile la prima parte di stagione: “Io lavoro con i giocatori che ho a disposizione. Mi devo fidare della parola del direttore e della società, secondo cui non finiremo il mercato senza aver trovato una soluzione a questa situazione. Pochi giorni fa, scherzando, dicevo che se arrivasse Mbappé il 31 sarebbe comunque tardi. Se non hanno trovato una soluzione perché non hanno potuto, è perché non hanno avuto lo stesso successo che hanno avuto con altri giocatori in altre posizioni. Io devo aspettare, ma devo anche giocare domani“.
Quello con la UEFA è stato uno scontro politico? “Una cosa è la Roma e una cosa sono io. Per me la cosa è molto semplice: se è politico o no, non voglio esprimermi al riguardo. A me interessa solo una cosa, che è il campo. La partita, gli arbitri, il rettangolo di gioco e le due panchine. A me interessa solo che ci sia onestà e che siamo tutti trattati a lo stesso modo. Nella partita io arbitro guardo Mourinho e Paulo Sousa, Roma e Salernitana, tutti uguali. È l’unica cosa che interessa a me, non voglio dire che è o non è politico. Non sono neanche troppo preoccupato con questa situazione”.
In chiusura Mourinho ha commentato ulteriormente la cessione di Matic: “L’uscita di Matic era una cosa che non ci si aspettava. Però la Roma ha avuto una risposta immediata e fantastica. Nemanja ha giocato per noi qualcosa come il 75% delle partite che abbiamo fatto. Era un giocatore molto, molto importante per noi. Però sono arrivati Paredes e Renato Sanches, per cui non è un problema. Sono arrivati due giocatori che, ripeto, non sono preparati al top, ma con cui siamo comunque felici”.