Roma-Napoli, rigore prima assegnato, poi tolto alla squadra di Spalletti: cosa è successo
Episodio controverso nel corso del primo tempo del big match dell’undicesima giornata di Serie A, Roma–Napoli: prima l’arbitro ha assegnato un rigore agli azzurri, poi revocati. In particolare, a portare Irrati a fischiare inizialmente è stato un contatto vicino alla linea di fondo tra Ndombele e Rui Patricio. Decisione, però, modificata dopo l’on-field review al var. L’arbitro molto probabilmente ha ritenuto non falloso l’intervento del portiere portoghese, che prende il pallone, pur travolgendo, per inerzia, il centrocampista del Napoli.
Rui Patricio va in uscita basso sul pallone, portato da Ndombele. Dopo aver colpito il pallone, il portiere ha colpito Tangyu Ndombele, portando alla caduta del centrocampista. Sin dai primi istanti, Josè Mourinho ha espresso in maniera vistosa la sua contrarietà alla decisione iniziale dell’arbitro. L’allenatore portoghese ha mimato il segno del cartellino giallo, invocando l’ammonizione per simulazione nei confronti del centrocampista del Napoli.
Roma-Napoli, il motivo della decisione dell’arbitro sul rigore
Uno scontro, quello tra i due giocatori, che a molti ha ricordato quello avvenuto ieri sera tra Terracciano e Lautaro Martinez, concluso con il calcio di rigore a favore dei nerazzurri. A differenza di ciò che è avvenuto in Fiorentina-Inter, il contatto tra Ndombele e Rui Patricio ha visto l’intervento del portiere della Roma far cambiare nettamente direzione al pallone. Un elemento fondamentale per la deicisione di Irrati. Tolto il rigore, Roma e Napoli sono andate a riposo sullo 0-0.