Roma, Mourinho: “Limiti? Io non mi accontento, voglio sempre di più”
L’allenatore della Roma, Josè Mourinho, ha concesso un’intervista a Forbes descrivendo il suo modo di fare e di essere nello spogliatoio e in campo. Lo “Special One” ha dichiarato di non porsi limiti e di non accontentarsi mai.
Roma, l’intervista di Mourinho
Un’intervista introspettiva e a cuore aperto quella concessa da Mourinho a Forbes. L’allenatore della Roma è partito dalle sue capacità manageriali e psicologiche. “Quello che conta è che le persone ti seguano. E per farlo, devono credere in te. Se questi si sentono empatici e onesti nei tuoi confronti, allora credono in te. Io, da leader, ho la responsabilità di non deludere le persone che mi stanno accanto, la mia squadra. Devi stare con loro per tutto il tempo. Ho imparato lezioni di psicologia prima di iniziare a fare coaching. All’università avevo un professore che mi diceva sempre che un allenatore che sa solo di calcio non sa niente di calcio. Devi conoscere l’essere umano. I calciatori sono anche e soprattutto uomini che giocano a calcio. Devi avere a he fare con l’essere umano. Questa è una delle lezioni che ho imparato dalla mia esperienza di coaching”.
Mourinho sull’empatia con i giocatori e sulle strategie nel calcio
Mourinho ha poi proseguito sull’empatia con i propri giocatori e sulle strategia adottate nel calcio. “In una squadra devi creare empatia con tutti. Devi cercare di far sentire tutti importanti, per questo devi conoscere molto bene le persone. Il lato umano è la cosa più importante. Strategie? Devi saperle costruire cercando di ridurre l’imprevedibilità del calcio. Non si può prevedere tutto, ma possiamo affrontare situazioni diverse, se investiamo in formazione. Nelle partite di calcio ci sono dei rischi, ma dobbiamo cercare di ridurli preparandoci come si deve”.
Le parole di Mourinho su pressioni e limiti nel calcio
L’allenatore della Roma conclude affrontando il tema delle pressioni e dei limiti nel mondo del calcio. “Cerco di non sentire troppo la pressione nel mio lavoro. Penso di affrontare lo stress bene. Non va bene non sentire la pressione, ma anche sentirla troppo non va bene. Devi avere un buon rapporto con pressione e stress. Per affrontare al meglio la pressione bisogna rispettare le nostre idee, ciò che pensiamo, la nostra identità. Limiti? Io non mi accontento mai, voglio sempre di più. Quando ottieni medaglie o fai gol, ne vuoi ancora di più. Tutto ruota intorno al di più: è una questione di personalità”.