Roma, Mourinho: “Pellegrini non ci sarà a Firenze. Dybala? Non mi aspetto niente”
José Mourinho ha parlato in conferenza stampa, e in un’intervista a Sky, durante il Roma media day a sei giorni dall’attesissima finale di Europa League. Il portoghese ha fatto il punto sulla situazione infortunati e sullo stato mentale della squadra.
Roma, il punto sugli infortunati
Mourinho inizialmente ha rilasciato un’intervista a Sky in cui ha parlato della condizione di alcuni suoi calciatori: “Pellegrini è recuperabile ma non ci sarà contro la Fiorentina. Sarebbe un rischio farlo giocare. Da Dybala non mi aspetto niente, se può andare in panchina e aiutare sarà già qualcosa di positivo. Spinazzola? Lui è in dubbio, spero di recuperarlo per la finale. Abbiamo giocatori che hanno giocato tanto“.
Roma, la conferenza stampa di Mourinho
In apertura Mourinho ha parlato degli aspetti da gestire in vista della finale: “Sarà difficile pensare alla partita di sabato in campionato, devo lasciare molti giocatori fuori e non possiamo rischiare nulla. Andare solo con una squadra molto giovane non è un vantaggio, anche perché la Fiorentina è una squadra che ha 25 giocatori di alto livello. Sarebbe ideale non giocare e preparare già da oggi la finale. L’aspettò più facile invece sarà il fatto che tutti saremo motivati per la partita contro il Siviglia la prepareremo con grande entusiasmo”.
L’allenatore della Roma ha proseguito parlando del suo futuro: “Il mio focus è sulla finale e sulla preparazione della partita con la Fiorentina. Non penso al mio futuro, tutto è secondario quando sai che devi giocare una finale. Vogliamo tanto giocarla, ci abbiamo messo tanto per arrivarci e vogliamo giocarla. Sarà facilissimo prepararla. Non mi interessa se in caso di vittoria arriviamo in Champions, mi interessa soltanto della finale. Abbiamo girato mezza Europa facendo tanti sacrifici“.
Mourinho ha sottolineato i grandi legami con le piazze che ha allenato: “Bisogna godersi questa finale insieme ai tifosi. Mi colpisce il legame con la piazza dopo solo due stagioni. Dove sono andato ho lasciato sempre una parte di me anche perché ho vinto titoli e creato legame con i tifosi. Spero che i tifosi del Tottenham non mi fraintendano ma solo lì non sono riuscito a creare un legame con la piazza, forse perché c’era il Covid e lo stadio era vuoto, o forse perché la presidenza non mi ha dato la possibilità di giocare una finale che avevamo conquistato sul campo. Sono legato a tutti i club che ho allenato tranne al Tottenham“.
L’ex allenatore dell’Inter si vede ancora a lungo ad allenare: “Rispetto a quando ho vinto il primo titolo europeo sono diventato un allenatore migliore, una persona migliore ma sempre con lo stesso dna. Bisogna ricordarsi il percorso fatto in tutte queste partite. Un allenatore può sempre migliorare fino a quando non perde le sue motivazioni, ma non è il mio caso, io ancora voglio allenare”.
In chiusura Mourinho ha parlato delle condizioni di Dybala: “Se Dybala può stare in panchina sarei già contento, ma il suo stato fisico ancora non è al meglio. Paulo è ancora in cura, non c’è nessun segreto. Abbiamo provato a metterlo in campo ma non ha funzionato. Stiamo cercando di fare il possibile per recuperarlo ma sabato non ci sarà sicuramente, mentre Pellegrini non ci sarà contro la Fiorentina ma per la finale sarà a disposizione”.
Le parole di Mourinho sulla finale di Europa League
“Questo è un grande traguardo e un motivo di grande soddisfazione. Spero che i nostri tifosi sia a Budapest che a Roma possano sentirlo. Quando inizia la partita dovranno giocarla con noi, che siano a Budapest, che a Roma, che ai confini del mondo: se sei romanista devi giocare la partita con noi. L’anno scorso abbiamo trovato squadre di Europa League in Conference ed è stata dura. Quest’anno abbiamo trovato Salisburgo, Leverkusen e Siviglia, che sono squadre da Champions. Per non parlare di Barcellona e Arsenal, anche se non le abbiamo incontrate. Il percorso è stato ricco di difficoltà e di infortuni, con tanto sforzo da parte dei giocatori. Ma questo è motivo di grande orgoglio, per me è un onore stare con loro. C’è una partita da giocare, abbiamo fatto tutto per giocare. Quando inizierà la partita finirà la festa, vogliamo giocarla”.