Roma, Mourinho: “Difficile giocare con il peggior arbitro che io abbia mai incontrato”
Meno cinque alla chiusura del campionato. C’è sempre meno tempo per raggiungere i propri obiettivi per le squadre di Serie A: lo sa bene José Mourinho, immischiato con la sua Roma nella corsa alla zona Champions. L’allenatore portoghese è intervenuto ai microfoni di DAZN nel post-partita della sfida contro il Monza: “Tante volte l’attenzione ha relazione diretta con la tua situazione mentale. Abbiamo avuto in campo gente che ha dato tutto, come Pellegrini, Mancini e Cristante. Giocano con orgoglio, fa parte del DNA della squadra. C’è gente che gioca e gente che non è ancora pronta per giocare a questo livello. La nostra panchina è praticamente inesistente ma i nostri ragazzi hanno fatto il massimo” ha dichiarato.
Roma, l’intervista di Mourinho
L’allenatore ha poi parlato della partita e dell’arbitraggio: “E’ un risultato giusto, dire che la Roma meritava di vincere è un po’ di parte. Ma non penso che il Monza meritasse. Giocare con il peggior arbitro che io abbia mai trovato nella mia carriera è dura. L’arbitro ha avuto un’influenza diretta sul risultato. E’ dura giocare con lui, tecnicamente orribile e non empatico dal punto di vista umano“.
“Ha dato rosso a un giocatore che scivola a un giocatore stanco morto al 96′ con la partita morta. E’ un problema anche della Roma che non ha la forza di dire che questo arbitro non lo vogliamo. Io ho smesso di lavorare a 20/30 minuti dalla fine perchè sapevo che altrimenti mi sarebbe arrivato un rosso. Sabato sarei voluto stare in campo con i pochi ragazzi che avevamo, per questo sono rientrato prima negli spogliatoi“.
Ai microfoni di Sky ha poi aggiunto: “Sono andato alla partita con un microfono ed ho registrato tutto”.
Sugli infortuni: “Quando hai una squadra con 30 giocatori forti non hai mai infortuni. Al 60′ cambi, ma questo non siamo noi. Ci sono squadre che giocano una partita alla settimana e che sono uscite subito dalle competizioni europee. Noi siamo l’unica squadra a stare dove sta senza avere una squadra all’altezza, dall’Europa League alla Serie A. Tutte queste partite si accumulano e incidono. Sono stanchi fino al limite e io sarò con loro fino all’ultimo minuto. E’ un orgoglio tremendo”.