Paulo Dybala, fantasista indiscusso della Roma, ha rilasciato un’intervista a ESPN direttamente dal ritiro della Nazionale. L’argentino ha parlato del suo momento in maglia giallorossa e dell’infortunio che lo ha costretto a dare forfait contro l’Atalanta a causa di un fastidio al flessore della gamba sinistra. La Joya, alla corte di Mourinho, sta ritrovando la sua forma migliore: 3 gol e 2 assist in 6 partite in questa stagione. Sicuramente un’ottima notizia per i fantallenatori che hanno deciso di puntare su di lui. Dybala, inoltre, non ha nascosto le difficoltà attraversate negli ultimi anni alla Juventus. Di seguito le sue parole.
L’intervista di Dybala rilasciata ad ESPN, inizia facendo chiarezza su quanto accaduto domenica nel pre-partita di Roma–Atalanta: “Domenica avevo un affaticamento e non mi sentivo al 100%, anche i medici lo sapevano. Era importante saltare una partita prima di saltare un mese. Per fortuna poi gli esami sono andati bene”. La sua presenza in nazionale nonostante il suo infortunio ha fatto discutere: “Quando il Mondiale si avvicina tutti vogliono andare in nazionale. Tutti lavoriamo per andare in Qatar, anche se poi è il mister a decidere. Personalmente lavorerò nello stesso modo: dando tutto col mio club per far si che il ct mi veda e possa contare su di me”.
A Roma, Dybala, si sente al centro del progetto e il rendimento in campo lo dimostra: “In maglia giallorossa mi sento importante e ne avevo bisogno. Gli ultimi anni alla Juve sono stati difficili e cambiare aria mi ha fatto bene. In pochi minuti Mourinho ha saputo convincermi. Qui c’è voglia di continuare a vincere come hanno fatto l’anno scorso”. Dybala non dimenticherà facilmente l’accoglienza dei tifosi giallorossi: “È stato insolito. Il tifoso della Roma è molto simile a quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente Juventus. Qui si respira una pazzia bella“.
Svelato anche un aneddoto riguardante la scorsa stagione: “A Roma, contro la Juve, stavamo vincendo per 4-3 e Allegri mi tolse. Mourinho allora si avvicinò per salutarmi dicendomi: «Sei un fenomeno». Questa cosa mi è rimasta in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve”.
Mourinho ha da sempre saputo come avere un buon impatto sulla mente dei calciatori: “Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere. Lavorare con lui è facile. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, da quelli di elite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Di Mourinho mi ha sorpreso l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. Certe volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Poi l’ho visto anche arrabbiato… Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile“.