Roma, Dybala: “C’è stata una domanda che ho fatto subito a Mourinho”
Paulo Dybala, dopo 7 lunghi anni ha lasciato la Juventus. L’argentino non ha rinnovato il contratto con i bianconeri e, dopo una lunga trattativa con l’Inter, ha firmato con la Roma. Dybala ha già fatto i primi allenamenti con la maglia della Roma e oggi si è presentato in conferenza stampa: ha parlato di Mourinho, della scelta e non solo.
Roma, le parole di Dybala in conferenza stampa
Sulla stagione: “Credo sia presto di parlare di Scudetto, in questo momento. La Roma ha vinto un trofeo, l’anno scorso, molto importante per avere più ambizione in futuro. È cresciuta molto in questi anni, con i giocatori arrivati insieme a Mourinho. Pensare a ogni gara, poi vedremo come siamo messi per obiettivi più importanti. Ci sono squadre più avanti di noi per la lotta Scudetto, dobbiamo lavorare con serenità”.
Sul trasferimento: “Da quando è scaduto il contratto con la Juventus abbiamo parlato con tante squadre. I giornalisti hanno parlato di alcune squadre in particolare, ho un rapporto molto bello con Marotta. Molte squadre si sono interessate, a un certo punto è arrivato il direttore a Torino e le cose sono cambiate”.
Su Mourinho: “La prima domanda, a Mourinho, era cosa potevamo vincere. A me piace vincere, ma ci sono dei punti di riferimento che abbiamo già visto l’anno scorso. C’è la consapevolezza del mister e la fiducia dei ragazzi, mentre ci conosciamo in allenamento. Sono molto importanti per arrivare all’obiettivo. Cercherò di dare il massimo per continuare a vincere”.
Sulla Juve: “Le differenze? Sono da poco qui, sto conoscendo molta gente nuova, devo imparare i nomi di chi lavora intorno a noi. Sono tanti. È un club molto organizzato in tutti gli aspetti, sono molto contento di come mi stanno trattando. Se dovessi segnare con la Juve, non esulterò”.
Su Totti: “Ci siamo visti alla partita di Eto’o, abbiamo parlato nello spogliatoio, ma non c’erano certezze. Mi ha parlato di Roma molto bene, poi non ci siamo risentiti in questi giorni”.
Sul mancato rinnovo: “Il direttore Arrivabene è stato molto chiaro nelle sue dichiarazioni. Noi avevamo un accordo da firmare a ottobre, la società ci ha chiesto di aspettare. A marzo abbiamo avuto la notizia da parte del club che io non facevo parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, ma un non-problema, la società ha preso un’altra decisione insieme al mister, io ho parlato con loro e tutto è andato così. Se era una loro scelta non c’era problema, per me”.
Sulla numero 10: “La cosa più importante, l’ho sempre detto, è che sappiamo chi è l’ultimo ad averla indossata. C’è rispetto, è una maglia importante per i tifosi. Il 21 è molto importante, per la Nazionale, per quel che ho avuto all’inizio per vincere con la Juventus. In futuro non si sa, ora sono molto contento con il 21″.