L’ex centrocampista della Roma Daniele De Rossi, è stato ospite della trasmissione Stasera c’è Cattelan. Diversi i temi trattati dall’ex capitano giallorosso, tra cui l’impatto scatenato da José Mourinho sulla squadra e sulla tifoseria. De Rossi ricopre, al momento, la carica di assistente del commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Il classe ’83, però, non ha nascosto la sua volontà di allenare, confessando di avere già “lo staff pronto” per farlo e di aspettare solo la giusta occasione. Di seguito, le dichiarazioni di De Rossi su Mourinho e le sue impressioni sulla stagione della Roma fino a questo momento.
De Rossi rappresenta una vera e propria leggenda nella storia calcistica dei giallorossi. L‘ex centrocampista tra le fila della Roma dal 2001 al 2019, guadagnandosi così il titolo di secondo giocatore con maggior numero di presenze ufficiali di sempre. Al primo posto, il compagno di tante battaglie sul campo di gioco, Francesco Totti. Con i giallorossi, De Rossi ha vinto una Supercoppa Italiana e due Coppe Italia.
Inevitabile, quindi, un passaggio di De Rossi riguardante proprio la Roma, e l’onda lunga di euforia causata dall’arrivo di José Mourinho in panchina: “Mourinho? Mi gasa. Non è facile rendersi conto di quello che sta facendo. L’Olimpico è pieno ogni domenica, al di là del fatto che la Roma vada bene oppure no. Non credo sia un caso. Questo è un aspetto che vale di più di qualsiasi discorso tattico. Mourinho è riuscito a riunire la tifoseria della Roma“.
Imbeccato con una domanda riguardante la sua opinione sulla squadra di quest’anno, De Rossi è chiaro: “Mi sembra forte, spero facciano bene“.
Nel corso dell’intervista, De Rossi ha poi espresso la sua volontà di intraprendere una carriera da allenatore. “Quando inizierò? Non lo so. Sembra sempre che manchi pochissimo, ma alla fine qualcosa sfuma. In Nazionale mi trovo bene, ma se dovesse arrivare qualche offerta interessante, ho già lo staff pronto“.
Sugli allenatori che più lo ispirano, De Rossi cita Spalletti, Capello e Conte: “Le cose che Spalletti ci ha insegnato sono ancora oggi all’avanguardia. Capello mi ha insegnato molto sulla gestione, ma era un altro calcio. Conte è il migliore dal punto di vista delle motivazioni. Riusciva a tirare fuori cose che neanche pensavi di avere dentro“.