Roberto Baggio è stato uno dei prestigiosi ospiti presenti al Festival dello Sport di Trento. L’ex attaccante ha colto l’occasione per rispondere a numerose domande, andando a toccare sia argomenti del passato che questioni molto più attuali. Tra le tante dichiarazioni, Baggio, durante l’intervista ha elogiato l’attaccante e capitano dell’Inter Lautaro Martinez.
Roberto Baggio è da sempre uno dei calciatori più apprezzati in Italia, nonché pallone d’oro con la Juventus nel 1993. L’ex-attaccante difficilmente rilascia interviste: per questo, quando lo fa, le sue dichiarazioni non lasciano mai indifferenti gli appassionati di calcio (e non solo).
Al Festival dello Sport, Baggio ha parlato della situazione del calcio in Italia: “La Fiorentina gioca un gran calcio, merito di Italiano che è un bravissimo allenatore. L’anno scorso ho seguito molto il Napoli, che per come ha giocato ha meritato lo scudetto. Spero che Spalletti possa sortire lo stesso effetto alla Nazionale. Altri due allenatori che mi piacciono sono Pioli e Inzaghi. Stanno facendo molto bene, anche se al livello di Guardiola ad oggi non c’è nessuno, lui è un rivoluzionario. A livello di campioni in Italia credo che stiano tornando a formarsi tanti talenti.
Baggio ha proseguito l’intervista elogiando Lautaro Martinez: “Adesso mi piace molto l’attaccante dell’Inter: lo seguo da quando giocava al Racing. Ha sempre creduto di giocare con la Nazionale maggiore e ci è riuscito. È un calciatore simbolo, totale, straordinario, e un gran tesoro per l’Inter“. Altre parole di stima per il capitano nerazzurro sono arrivate anche dal presidente della squadra Giuseppe Marotta a Sky: “Baggio ha detto cose sacrosante e miglior pulpito non poteva esserci. Lautaro sta migliorando tanto e si sta affermando positivamente come campione. Per noi interisti lo è già: è il capitano e spero che diventi una bandiera del club per tanti anni, ha tutte le qualità per farlo.”
Il Divin Codino ha poi raccontato alcuni momenti della sua carriera: “Ho sempre avuto una passione infinita per il calcio, cercavo di mettere in campo ciò che imparavo negli allenamenti. Ed è grazie a questi che sono migliorato e diventato chi sono, cercando di andare sempre oltre i miei limiti non dimenticando mai il valore del duro lavoro. Volevo sempre far divertire la gente, anche se certe giocate spesso uscivano in automatico. I miei amici dicono che il mio gol più bello è quello segnato contro la Juve quando ero al Brescia, anche se io ne ricordo tanti altri. Un altra rete pazzesca è stata quella di Van Basten contro l’URSS, per me lui era un calciatore di un altro pianeta“.
Non è mancato nemmeno un momento di ricordo per Carlo Mazzone e un rapido accenno alla situazione dei giovani calciatori in Italia: “Carlo Mazzone è sempre nei miei pensieri, era il padre di tutti. Brescia è un po’ un centro del calcio, da dove sono uscito io, Carlo, Guardiola (che “allenava” già quando giocavamo insieme al Brescia), De Zerbi, ecc. I giovani? Mi stanno a cuore. Sto portando avanti un progetto con le società dilettantistiche, voglio fare il possibile per questi ragazzi“.