Roberto Baggio non rilascia spesso interviste, ma quando lo fa, quasi sempre sono evocative. Il Pallone d’Oro 1993, parlando a Esquire, ha trattato tanti temi: dagli infortuni ai rimpianti, passando a dove avrebbe voluto giocare, ma, soprattutto, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, come quello relativo alla convocazione al Mondiale 2002.
Roberto Baggio, dopo essersi ritirato, si è allontanato nel mondo del calcio “Calci a un pallone? Quando me lo tirano addosso”. Eccezion fatta per il 2010, quando si è impegnato in FIGC presentando un programma per il rilancio dei vivai. Programma che purtroppo fa ignorato. “Non ho la verità in tasca. Non avevano bisogno di me” ha commentato il Pallone d’Oro. Baggio però ha detto la sua sulle criticità relative alla crescita dei giovani: “Facile parlare da fuori. Certamente posso dirti che se gestissi una squadra spenderei meno sul mercato e più sui vivai e sulle strutture, che sono davvero carenti”.
Baggio è poi passato a parlare sulla mancata convocazione al Mondiale 2002: “Fu una cosa vergognosa. Difficilmente passerà. Per quello che avevo rappresentato, sarei dovuto andare anche con una gamba sola. Feci 11 gol in 11 partite, tutto il Giappone avrebbe fatto il tifo per noi. È stato un tradimento“.
Quindi, Baggio ha concluso parlando su dove avrebbe voluto giocare: “Il Boca. Il ginocchio me lo ha impedito, è un’esperienza che avrei voluto fare. Lì è pazzesco”