L’attaccante del Napoli Giacomo Raspadori ha raccontato molti punti importanti della sua carriera in un’intervista al Corriere Della Sera. L’ex Sassuolo è arrivato nel club di De Laurentiis in questa sessione estiva di calciomercato, grazie ad un esborso di circa 35 milioni del presidente. Il classe 2000 si è già sbloccato sia in Serie A che in Champions League con la nuova maglia. Ha siglato 1-0 al 90′ in Napoli-Spezia, regalando 3 punti fondamentali e, poi, tre giorni dopo una rete ai Glasgow Rangers.
L’assenza per infortunio di Osimhen sta regalando ancora più spazio sia a lui che al compagno di reparto Simeone. Sulla concorrenza come centravanti del Napoli Raspadori nell’intervista ha detto: “La competizione dà energia. Le gare sono lunghe ed entrambi possiamo incidere“.
Tra i vari argomenti ha parlato della scelta di andare al Napoli parlando delle sue possibilità e della voglia di incidere, dopo essere caduto ed essersi rialzato varie volte: “Ho 22 anni che nel calcio non sono pochi. Poter cadere e rialzarmi mi ha formato. Probabilmente se non avessi avuto questa possibilità avrei avuto difficoltà. Da ragazzino ho avuti varie delusioni. Cadere e rialzarsi in una piazza che ti giudica, ma non in maniera terribile mi ha aiutato. Questa possibilità ha accelerato la crescita. Ecco perché ho sentito che era il momento giusto“.
In maglia azzurra è arrivato come il sostituto di Dries Mertens ed ha raccontanto questa pesante eredità: “È un onore ed è molto stimolante. Lui qui ha fatto il record. È stato un protagonista. Ci ho parlato e mi ha fatto una grande impressione anche dal punto di vista umano. È una persona intelligentissima“
Ha concluso parlando di cosa deve migliorare e delle richieste di Spalletti, dicendo che si sente la sua totale fiducia: “Devo migliorare sia nella fisicità, e ci sto lavorando, che nell’incisività in zona gol. Spalletti mi chiede di essere me stesso. Fare ciò che so fare. Mi dà libertà, per me questa è la forma più grande di fiducia“.