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Rabiot: “Ultimo anno di contratto alla Juve, il Mondiale può aiutarmi”

Sempre più protagonista con la maglia della Juve, finalmente pronto a vivere un Mondiale con quella della Francia: Adrien Rabiot sta vivendo una delle stagioni più positive della sua carriera. Tra Serie A e Champions League è già a quota 5 gol in 16 partite, e non sembra avere intenzione di fermarsi. Per Massimiliano Allegri è un titolarissimo. Ma il futuro è ancora tutto da scrivere. E in una conferenza stampa dal ritiro della Francia, Rabiot ha lanciato un segnale.

Sì, perché il contratto del centrocampista francese scadrà a giugno 2023: mancano pochi mesi ormai prima che il giocatore sia libero di trovarsi una sistemazione a parametro zero. Resta da capire come si muoverà la Juve e quali saranno eventualmente le richieste di Rabiot sull’ingaggio. Di seguito, le sue parole in conferenza stampa con la Francia.

Juve, le parole di Rabiot sul futuro

“La convocazione al Mondiale non la prendo come una rivincita” ha dichiarato Rabiot, che quattro anni fa fu escluso dalla spedizione che vinse la Coppa in Russia. “Ho lavorato tanto per essere qui con i Blues, è una grande occasione esserci nei panni di un titolare”. E la sfrutterà per mettersi in mostra in vista del futuro: “Non necessariamente sarà un punto di svolta della mia carriera, ma può aiutarmi molto essendo all’ultimo anno di contratto con la Juve”.

Rabiot ha poi proseguito parlando del suo ruolo all’interno della Francia: a 27 anni è chiamato a essere anche un leader. “Sono lì per aiutare i miei compagni, è naturale perché ho voglia di vincere.
Preferisco stare nel cuore del gioco
. Poi deciderà l’allenatore e penso che prenderà la decisione giusta”.

“L’importante – ha spiegato Rabiot – è che restare uniti. Cercare di avere meno cose possibili che interferiscono con il gruppo. È fondamentale avere un clima sereno. Abbiamo il potenziale per fare molto meglio rispetto all’Euro”.

Senza gli indisponibili Pogba e Kanté, Rabiot con ogni probabilità sarà chiamato a essere uno dei titolari della Francia campione del mondo in carica. Ma lui non ha paura: “Non sento alcuna pressione particolare, anche se è la mia prima Coppa del Mondo. Ma non mi mette particolare pressione il fatto di essere il giocatore più esperto, quello da cui ci si aspetta di più”.

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Redazione