Paul Pogba è tornato a parlare in esclusiva ai microfoni di GQ Italia, in un’intervista pubblicata oggi, 29 settembre, dopo il ritorno alla Juventus. Tanti i temi della chiacchierata, tra cui il recente passato allo United e i motivi che lo hanno portato a riabbracciare la causa bianconera. Il centrocampista intanto è ai box ormai da fine luglio e, dopo l’operazione, sembrerebbe avvicinarsi il suo rientro in campo, con Allegri e i tifosi che lo aspettano. Di seguito alcuni estratti dell’intervista.
Al calciatore francese sono state poste diverse domande, a partire dalla sua scelta di tornare a vestire la maglia della Juventus: “A me piace pensare che è il mio cuore che ha fatto la scelta. Era anche il momento giusto per tornare qua. Gli ultimi tre anni a Manchester, condizionati anche dagli infortuni, non sono andati come volevo. Ho pensato che se a questo aggiungevamo il fatto che anche la Juve arriva da due anni in cui non ha vinto lo scudetto, era una bella sfida per entrambi. E forse era il momento giusto per ritrovarci e provare a riprenderci il posto che ci spetta, a me e alla Juve. E soprattutto per tornare a vincere“ ha detto il numero 10, dimostrando dunque grande voglia e senso di appartenenza.
Dopodiché si è parlato delle differenze tra i primi anni a Torino e la nuova esperienza, con Pogba che ha affermato: “La prima volta qui ero più giovane e non avevo l’esperienza che ho adesso. Sono cresciuto nella vita personale, ho due bambini, una moglie, e anche come calciatore. Ho vinto il Mondiale con la Francia, l’Europa League con lo United, ho giocato con grandi giocatori. Ho imparato tanto lì, era totalmente diverso dalla mia esperienza precedente. Dovevo prendermi più responsabilità che invece avevo meno qui alla Juve quando ero giovane e avevo giocatori esperti vicino a me. Adesso mi guardo e penso che sono diventato come questi giocatori, come Pirlo, come Buffon, come Chiellini. E ora tocca a me fare alla Juve quello che hanno fatto loro“; l’ex United si è quindi autocandidato leader di una Juventus che in questo momento è in apparente difficoltà e che sente la mancanza di un vero trascinatore.
Non solo il cuore ha avuto la sua parte nel momento della scelta per il francese, ma anche due fattori fondamentali come Allegri e i tifosi. Lui stesso ha detto: “Ho sempre avuto un rapporto molto forte con il mister. Bello, onesto. Lui mi conosce e mi ha sempre spinto quando eravamo qua insieme. Anche quand’ero a Manchester abbiamo parlato molto. Quando sono andato via i tifosi sono stati molto riconoscenti per gli anni insieme. Ero giovane e mi hanno sempre spinto allo stadio, ho sempre sentito l’amore di questi tifosi, questa è la verità. Non ne ho mai sentito uno così grande, neanche al Manchester”.
Infine il “Polpo” è tornato a parlare anche della Premier League e la differenza con il campionato italiano: “In Premier League in questo momento ci sono potenzialità economiche incredibili, c’è più facilità da parte dei club di comprare i giocatori che si vogliono. Penso che sia questa la vera differenza. Ma parlando di calcio giocato, quello italiano è sempre stato per me uno dei migliori nel mondo. Dico che non c’è molta differenza fra giocare nel Manchester United e nella Juventus; quando sei in un grande club, l’aria che respiri è sempre la stessa. E la Juve lo è sempre stato, il più grande d’Italia“, ha concluso il centrocampista.