Qatar 2022, al pallone Al Rihla serve la ricarica: ecco come funziona
Il Mondiale in Qatar per tanti versi è stato rivoluzionario: è il primo che si sta giocando in inverno, in mezzo alla stagione, e il primo a disputarsi in un paese islamico. Per ospitare le gara sono stati costruiti da zero tutti gli stadi, forniti anche di aria condizionata per risolvere il problema del caldo torrido. Ma non è finita qui: al pallone della competizione, il Al Rihla, serve la ricarica uno smartphone. In che senso? Di seguito vi spieghiamo come funziona.
Qatar 2022 e il pallone con la ricarica: come funziona
Dentro il pallone, infatti, è presente un sensore, del peso di appena quattordici grammi, che consente il tracciamento del pallone con un invio di dati cinquecento volte al secondo ed è funzionale per il fuorigioco semi-automatico.
Trattandosi di uno strumento elettrico, come smartphone o tablet, ha una sua batteria con una durata determinata: sei ora in caso di utilizzo, diciotto in caso di non utilizzo. Quando si scarica, dunque, va ricaricato con il classico caricabatterie.
Il chip nel pallone, insieme alle tante e piccole telecamere poste in vari punti dello stadio, permette le chiamate del fuorigioco semi-automatico con l’invio di dati alla sala video 500 volte al secondo, consentendo un rilevamento molto preciso del punto di gioco. Oltre a questo il sensore aveva confermato anche il non-gol di Cristiano Ronaldo: sul cross di Bruno Fernandes non c’è stata nessuna variazione e quindi la rete non è stata assegnata a CR7.