Nicola, l’uomo della salvezza ora fa esaltare anche la Salernitana
Si è concluso il recupero della 20ª giornata di Serie A tra Salernitana e Venezia, con i granata che sono usciti vittoriosi per 2-1. In questo momento gli uomini di Nicola sono salvi, a +1 sul Cagliari, ma non hanno intenzione di cantare vittoria. Sulla strada che porta alla Serie A 2022-2023 ci sono ancora tre partite insidiose, a partire proprio dallo scontro di questa domenica contro i sardi. Il tecnico della Salernitana, Nicola, non è certo nuovo ad imprese di questo tipo, in carriera ha già raggiunto salvezze complicate al timone di Crotone (2016-2017), Genoa (2019-2020) e Torino (2020-2021).
Dall’esordio in Serie A con il Crotone alla salvezza di Torino, le tre imprese di Nicola
Nell’estate del 2016 un giovane Davide Nicola rimpiazza Ivan Jurić sulla panchina del neo-promosso Crotone, che come lui esordiva per la prima volta nella massima serie. Al giro di boa la situazione non è però delle più rosee, in quanto i rossoblù si ritrovano ultimi con appena 9 punti. Cambia tutto nel girone di ritorno, perché i ragazzi di Nicola conquistano 25 punti, di cui 20 tra aprile e maggio. La salvezza tuttavia si concretizza solo all’ultima giornata, con la vittoria per 3-1 sulla Lazio di Simone Inzaghi.
La seconda impresa si manifesta nella stagione 2019-2020, quando Nicola va a sostituire Thiago Motta tra le fila del Genoa. Prima di capodanno i rossoblù hanno ottenuto appena 11 punti in 17 giornate. Da gennaio ad agosto però, in una stagione costellata di rinvii e stop a causa della pandemia, raccoglie 8 vittorie e 4 pareggi, con un parziale di 28 punti in 21 partite. La salvezza matematica arriva anche qui all’ultimo, contro il Verona con un netto 3-0.
Arriviamo quindi alla stagione scorsa, con il tecnico piemontese nuovamente impegnato nei soli ultimi sei mesi di campionato. Questa volta la panchina è quella del Torino, che Marco Giampaolo gli consegna come terzultima della classe. Nicola ottiene subito tre pareggi importanti contro Benevento, Fiorentina e Atalanta. La sorte lo riporta a giocarsi la salvezza contro la Lazio alla penultima di campionato, 0-0 ed è nuovamente festa. Anche qui il parziale è imponente, con 24 punti ottenuti in 20 partite.
Nicola e la Salernitana, l’ultima grande sfida salvezza
Il 15 febbraio scorso Davide Nicola approda a Salerno, sostituendo Colantuono con i granata che sono ultimi con 13 punti in 23 giornate. Con l’allenatore ex-Torino alla guida la squadra mette in fila qualche risultato utile, raccogliendo punti contro Milan, Bologna e Sassuolo. La svolta arriva ad Aprile, nella partita dell’Olimpico contro la Roma, al termine della quale il d.s. Walter Sabatini si lascia andare ad uno sfogo che sa tanto di rassegnazione, concludendo con un agrodolce: “Io amo la mia squadra, che sa giocare e vorrebbe salvarsi“.
Quell’evento dà il là ad un cambio di rotta impressionante della Salernitana, che nelle successive cinque partite, compresa quella di ieri, mette in fila quattro vittorie e un pareggio, portandosi in maniera salda in zona salvezza. Nicola ha raggiunto un +1 sul Cagliari, che incontrerà questa giornata. Insomma, la Salernitana ha il destino nelle sue mani e non è poco per una squadra che fino a cinque mesi fa non sapeva nemmeno se avrebbe concluso il campionato.
Tutti gli uomini di Nicola per la salvezza della Salernitana
Nel post partita Nicola ha voluto precisare che “Tutti sono importanti, chi entra può fare la differenza“, certo, un’affermazione che sa di frase fatta, ma che in realtà nasconde una profonda verità. Da gennaio infatti ha alzato il livello anche con i singoli, in special modo con chi è arrivato nel mercato di riparazione.
È l’esempio di Verdi, cruciale nello scontro diretto col Venezia con il gol vittoria, il quinto del suo campionato. Così come Federico Bonazzoli, già allenato lo scorso anno da Nicola, che con la rete su rigore di ieri sera ha raggiunto quota nove centri in Serie A, oppure Milan Djuric, mattatore contro la Fiorentina e autore di cinque reti e tre assist in stagione. Ma è anche la crescita delle fasi di gioco e non solo delle finalizzazioni a far la differenza; Bohinen, Ederson e Coulibaly hanno dato solidità all’interdizione e alla costruzione. D’altra anche il reparto difensivo è uscito dal mercato rinforzato con gli arrivi di Dragusin, Fazio, Mazzocchi e Sepe tra i pali.
Insomma, una squadra rinvigorita, rafforzata nell’animo e nel gioco, con un allenatore che si è assunto tutte le responsabilità e che ha indicato una direzione: la salvezza, l’ennesima della sua carriera.