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Garcia verso l’esonero: come cambierebbe il Napoli con Tudor

Il calcio è strano, si sa. Sa regalare momenti di estasi totali e, da un momento all’altro, sa anche buttare via tutto. Se il 4 maggio 2023, giorno della festa scudetto in casa Napoli, avessero detto ai tifosi azzurri che l’anno dopo il trionfo avrebbero assistito a un ribaltone in panchina nessuno ci avrebbe creduto. Il dopo Spalletti, però, non è andato come sperato, con la squadra che si è ritrovata a dover fare i conti con una situazione molto difficile. Basti pensare che i campioni d’Italia in carica si trovino in questo momento a -10 dalla vetta; troppo per De Laurentiis, che sembra aver deciso di esonerare Garcia e chiamare al suo posto con tutta probabilità Igor Tudor come allenatore del Napoli.

La carriera da allenatore

Iniziata la carriera in panchina nel lontano 2013 come traghettatore del suo Hajduk Spalato, negli ultimi anni l’allenatore croato si è affermato con più costanza anche in contesti più importanti. La prima esperienza in Serie A risale all’aprile 2018, quando ha preso il posto di Massimo Oddo sulla panchina dell‘Udinese per 4 gare ottenendo buoni risultati. Dopo aver lasciato la carica a fine campionato l’ex giocatore della Juventus è tornato in Friuli nella stagione seguente, venendo esonerato poi nel novembre 2019. Dopo l’ennesima esperienza in patria con lo Spalato, poi, Pirlo lo ha portato con sé una volta diventato allenatore della Juventus, affidandogli il ruolo di vice allenatore. Conclusa la stagione in bianconero, il croato è rimasto in Serie A, subentrando a Eusebio Di Francesco nella panchina del Verona dopo appena 4 giornate. Pur essendo rimasto per un solo anno l’allenatore è riuscito a farsi apprezzare anche in Europa, al punto da essere chiamato dal Marsiglia, con cui ha ottenuto il pass per i playoff di Champions League.

I moduli utilizzati

Schieratosi spesso con la difesa a 4 in passato, nelle ultime esperienze da allenatore, a partire da quella all’Udinese, Tudor di recente si è affidato a tre uomini dietro. Tra friulani, Verona e Marsiglia i due sistemi di gioco utilizzati sono stati il 3-5-2 e il 3-4-2-1, moduli che storicamente a Napoli non si vedono addirittura dalla stagione 2012/2013, quando ad allenare c’era Walter Mazzarri. Per questo motivo è bene ipotizzare un Napoli con difesa a 3 e un altro a 4.

Come giocherebbe il Napoli a 3 con Tudor

Nel caso in cui gli azzurri con Tudor dovessero disporsi a 3 dietro, molto probabilmente il modulo sarebbe un 3-4-2-1, simile offensivamente al sistema che ha regalato soddisfazioni nella scorsa stagione. In porta ovviamente ci sarebbe sempre Meret, considerato il titolare, mentre è in difesa che si vedrebbero i cambiamenti più importanti. Rrahmani e Natan quasi certamente dovrebbero essere due dei tre centrali, mentre per il terzo posto ci sarebbe un ballottaggio. Di Lorenzo, infatti, potrebbe essere proposto anche come quinto di destra a tutta fascia (ai tempi dell’Empoli segnò molti gol in quella posizione), in un sistema di gioco che lo vedrebbe spesso tornare in difesa facendo scalare i compagni di reparto. In questo caso l’altro centrale potrebbe essere Ostigard, se non Mario Rui. In mediana troverebbero il posto Lobotka e Anguissa, mente e muscoli del centrocampo, con uno tra Olivera e Mario Rui nella corsia di sinistra e Politano, nel caso in cui DiLo dovesse essere tenuto basso, a destra. Il tridente in attacco, poi, potrebbe anche non subire tante variazioni. Unica punta – quando disponibile – Osimhen, con alle spalle certamente Kvaratskhelia da trequartista di sinistra e dall’altro lato uno tra Raspadori e Zielinski. Con questo sistema di gioco, inoltre, potrebbero trovare più spazio giocatori come Lindstrom, Elmas e Zanoli, mentre diminuirebbero i posti per i centrocampisti.

NAPOLI (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo/Ostigard, Natan, Rrahmani; Politano/Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Olivera; Raspadori/Zielinski, Kvaratskhelia; Osimhen. All. Tudor

Come giocherebbe il Napoli a 4

Dovesse adattarsi alla storia recente del Napoli, invece, Tudor potrebbe anche decidere di abbandonare il sistema utilizzato in passato per tornare a una difesa a 4 e, più precisamente, a un 4-2-3-1 più offensivo di quello visto con Garcia. Gli uomini sarebbero pressoché gli stessi, mentre a variare sarebbero le soluzioni. Si avrebbe la solita difesa composta da Di Lorenzo e Rrahmani come leader, affiancati da uno tra Natan e Ostigard e da Mario Rui più che Olivera. La conformazione del centrocampo rimarrebbe la stessa, con Lobotka e Anguissa imprescindibili e Raspadori che potrebbe anche prendere definitivamente il posto che lo scorso anno è stato di Zielinski, alzandosi nella casella di trequartista. In attacco, poi, non si toccano Kvaratskhelia, Osimhen e Politano, i quali con il sistema di gioco del croato potrebbero anche avere più palloni giocabili. Avrebbe certamente più libertà di conduzione il georgiano, che in questo inizio di campionato è apparso piuttosto bloccato, mentre dal centrocampo si potrebbero vedere più verticalizzazioni verso Raspadori, collante tra mediana e attacco. Ci si aspetta sicuramente un Napoli da più gol, considerando come nelle ultime due stagioni, con squadre non di prima fascia, Tudor abbia raggiunto almeno le 65 reti in campionato.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard/Natan, Mario Rui/Olivera; Anguissa, Lobotka; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia; Osimhen. All. Tudor

Published by
Alessandro Mammana