ll Napoli scenderà in campo giovedì alle 20:45 contro l’Udinese nel posticipo della 33ª giornata di Serie A. In caso di mancata vittoria della Lazio, la squadra di Luciano Spalletti festeggerebbe ancor prima di giocare la vittoria metematica dello scudetto. In caso contrario gli basterà un punto alla Dacia Arena di Udine. Ormai siamo agli sgoccioli; dopo la frenata al Maradona contro la Salernitana, il Napoli sta per laurearsi campione d’Italia e Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di un match decisivo.
Luciano Spalletti ha iniziato parlando del suo percorso, con il ricordo anche dell’esperienza all’Udinese: “Ho molte persone alle quali sono legato. Il mio percorso, lugo una trentina danni, vede molte squadre nelle quali sono rimasto molto tempo: come l’Udinese. Quando mi si dice che sono un carattere difficile, la cosa stride un po’. Ho un grande rapporto con Pierpaolo Marino, e sono d’accordo quando dice che questo Napoli è partito dalla Serie C, e tutti hanno contribuito per questo successo”. Quindi si è concentrato a parlare dei suoi ragazzi: “Da un punto di vista mio, ho saputo fin dall’inizio che avevo a che fare con dei purosangue. Mi fa piacere che in poco tempo abbiano fatto vedere a tutti quello che è la loro qualità, il loro carattere. Ci sono stati anche momenti difficili, dove c’è stato da esibire personalità. Questo Scudetto, se dovesse avvenisse, sarebbe qualcosa che esce dagli schemi: ne trarrebbero tutti vantaggio”.
Spalletti in conferenza ha continuato, basandosi sul momento del Napoli: “Io vengo sempre di riflesso sulla gioia che puoi dare agli altri, e ragionare così ti costringe a prendere il meglio di quello che sono i comportamenti, i pensieri che devi avere”.
Infine, Spalletti ha parlato del futuro: “Ci sono ancora da fare altre belle cose prima. Cioè giocare queste partite e farlo bene, fino in fondo, di completare questo discorso. Poi penseremo a festeggiare, perchè sarebbe giusto farlo se succedesse“.
Spalletti ha definito questa stagione “il secondo tempo della sua esperienza a Napoli”, ringraziando anche i giocatori che hanno salutato la squadra in estate: “Quest’anno stiamo giocando un secondo tempo, il primo c’è stato la stagione scorsa. Ho ricevuto contributi importanti anche da calciatori che sono andati via per creare la squadra di oggi. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Mertens, Ghoulam, gente che ci ha dato molto con la loro personalità“.
In chiusura, l’allenatore del Napoli si è concentrato su Kvaratskhelia: “Un top player, un calciatore stupendo, magnifico e delizioso. Il tutto nonostante la sua età. Deve imparare ancora tanto e quando lo farà diventerà micidiale, un super calciatore. In questo pensiero, però, c’è un ragionamento di collettivo. Nel gol subito contro la Salernitana, Osimhen sta attorno alla palla da attaccante e non da difensore. Quando trovi un terzino come Di Lorenzo non puoi pensare solo al dribbling che devi fargli. Serve un discorso di atteggiamento da completare per essere una squadra forte.