Con gli ultimi posticipi, si chiude una nuova pagina della nostra Serie A. L’ennesimo capitolo di un campionato equilibrato e entusiasmante, per chi di più e per chi di meno. Immaginatevi se il protagonista del vostro libro, nelle future edizioni, diventasse un personaggio quasi relativo. Questa la storia del Napoli post Scudetto che, pur di tornare ad ambire a grandi obiettivi, si è affidata a Francesco Calzona, terzo allenatore stagionale degli azzurri.
Una seconda parte di stagione per salvare il possibile, con un Napoli che continua a faticare tantissimo, soprattutto in trasferta. Nostalgia di casa per gli azzurri, tanto forti in terra amica, quanto deboli e fragili lontano dal Maradona.
Due mesi e un giorno dall’ultima vittoria in trasferta del Napoli. Un miraggio o quasi per gli azzurri, usciti vittoriosi poco prima del nuovo anno in casa dell’Atalanta. Da lì si contano le sole cinque vittorie in casa, tra campionato e Supercoppa. A rimarcare il tutto è sicuramente il 9° posto in classifica, troppo poco per una squadra detentrice dello Scudetto. Il quarto posto, obiettivo dichiarato a inizio stagione, dista invece undici punti, con il Napoli che ha ancora da giocare il match contro il Sassuolo.
Uno dei prossimi obiettivi di Calzona sarà quello di migliorare il rendimento dei suoi fuori da casa, almeno in base a quanto visto nelle ultime uscite. Dati alla mano, il Napoli è la quarta squadra in Serie A per punti collezionati in trasferta, con una media di 1.50 a partita. Un punto forte, quest’ultimo, andato via via a perdersi con l’entrata in panchina di Mazzarri. Dall’ingresso di quest’ultimo alla guida dei campani, il Napoli è invece la 16° squadra in questa speciale classifica, con una media punti in trasferta di 0.33.
Numeri che dicono tanto sulla mancata continuità di risultati del Napoli. Discorso diverso tra le mura amiche, con i campani che segnano una media di 1.83 punti collezionati dalla separazione con Rudi Garcia nella prima frazione di campionato. Un connubio casa-trasferta da equilibrare il prima possibile. Una vera missione quindi per Calzona, chiamato a rialzare un ambiente in piena crisi di risultati, e alla continua di ricerca di una propria identità.