Napoli-Inter, le interviste dei protagonisti nel post partita
In quel di Riyad in Arabia Saudita si è giocata la finale di Supercoppa tra Napoli e Inter. Le due squadre sono arrivate all’ultimo atto della competizione, al primo anno con la formula a quattro, dopo aver superato nelle semifinali rispettivamente Fiorentina e Lazio. I protagonisti della gara, vincenti e perdenti, hanno rilasciato diverse interviste ai microfoni di Mediaset dopo il triplice fischio.
Le interviste dei protagonisti di Napoli-Inter
LAUTARO MARTINEZ: “Sono molto orgoglioso e contento perché abbiamo capito che oggi era un obiettivo per la nostra stagione dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Abbiamo fatto una grande gara con la Lazio e dovevamo portare a termine il lavoro. Abbiamo faticato ma l’importante è stata portarla a casa. Sono contento di aver raggiunto uno come Vieri. Siamo stati bravi a rimanere in partita fino alla fine. Il campionato? Dobbiamo pensare al nostro percorso e al nostro lavoro. Sono contento, è un obiettivo importante. Ce l’abbiamo fatta e adesso dobbiamo festeggiare. Da domani penseremo alla Fiorentina che è una gara difficile da affrontare. I compagni mi danno quella forza per continuare su questa squadra lavorando al massimo. Sono molto contento di alzare la prima coppa da capitano e non era banale riportarla a casa. Dare continuità alle cose che stiamo facendo ci aiuta“.
AURELIO DE LAURENTIIS: “Noi siamo in pieno mercato e abbiamo già fatto tre acquisti, di cui uno ha giocato oggi. Altri due sono in entrata. È un Napoli in costruzione ma questa sera ho visto una squadra in crescita che nonostante essere rimasti in 10 ha dato filo da torcere a un’Inter che mi è sembrata abbastanza imprecisa. La cosa meravigliosa di questa Supercoppa è l’aumento delle partite che toglie passione al tifoso al nostro campionato. Credo che il prossimo anno non debba aver ragione di esistere ma mi ha colpito la crescita dell’Arabia potentissima che non vedremo negli anni ma nei mesi. Una straordinaria democratizzazione che lo farà diventare la centralità di un nuovo mondo esplosivo. A me dispiace per Rocchi che sta vivendo una specie di incubo. Non mi va di documentare dei pensieri che non sono dei tifosi, non credo ce ne sia bisogno. La debolezza degli arbitri quest’anno parla da sola. Quando si fa una competizione, è anche una festa. Così come loro usano noi per promuovere loro stessi, dovevamo fare altrettanto noi promuovendo un calcio spettacolare che se me lo lasci in dieci non si può fare. Tutte le varie espulsione le paghiamo in campionato, quindi questa Supercoppa che conta molto poco rischia anche di influenzare il campionato“.