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Napoli, Conte: “Lavoro tanto con Neres. McTominay e Gilmour: ottimi”

Le parole di Conte prima del big match con la Juve

Antonio Conte, allenatore del Napoli (imago)

La conferenza stampa di Antonio Conte in vista della quinta giornata di campionato tra la Juventus e il suo Napoli

Il Napoli, reduce da tre vittorie consecutive ottenute con grande determinazione e convinzione, è pronto a continuare su questa strada e mantenere la propria buona forma anche nel match contro la Juventus, valido per la quinta giornata del campionato.

Attualmente, la squadra azzurra occupa una posizione di vantaggio in classifica con un punto di distanza rispetto ai bianconeri. Con l’obiettivo di consolidare e ampliare questo margine, il Napoli si avvicina a questa sfida con grande motivazione e determinazione.

La gara tra Juventus e Napoli si preannuncia particolarmente affascinante per molteplici motivi, tra cui la storia intrecciata proprio di Conte che incontra la sua ex squadra.

Di seguito le parole di Antonio Conte in conferenza stampa al primo big match della stagione per il Napoli. Prima di iniziare l’allenatore del Napoli ha osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Totò Schillaci.

Napoli, la conferenza stampa di Conte in vista della Juventus

Conte ha esordito dichiarando: “Come per tutti ci sarà una fase di inquadramento, il mercato è finito tardi e le squadre sono state completate all’ultimo. Siamo tutti al lavoro per trovare le giuste sintonie, ma servirà tempo. Vogliamo continuità nei risultati, sarà un test come lo sono state le gare fino a oggi: ogni partita ci lascia qualcosa. Un legame particolare con la Juventus, a cui mi legano 13 anni in totale: sia da calciatore, sia da allenatore. Da calciatore è più facile essere una bandiera e non cambiare club, da allenatore meno: era inevitabile la separazione. Il passato è ormai alle spalle, inoltre sono del sud: allenare questa piazza mi riempie di orgoglio“.

Sulla Juventus: “Ho lavorato tanto con i ragazzi nuovi per inserirli nel gruppo, con Neres abbiamo fatto 10 giorni intensi. McTominay e Gilmour stanno iniziando a masticare le mie idee di calcio, si adattano bene al mio gioco. Sono svegli mentalmente e anche a livello fisico rispecchiano alla perfezione quello che ricerco da loro. Il campionato italiano è tattico, ci sta lasciare anche agli avversari qualche palla gol. Kvara viene puntualmente preso di mira dalle difese, i falli per mettere paura ai giocatori non sono accettabili e gli arbitri devono intervenire”.

La conferenza stampa di Conte prima di Juventus-Napoli
Antonio Conte, allenatore del Napoli (imago)

Napoli, Conte: “Non basta il bel gioco, serve cattiveria e fisicità”

Conte ha proseguito dicendo: “Motta è passato da discepolo a rivale, mi fa strano rivederlo sulla panchina della Juventus dopo averlo avuto come giocatore nell’Italia. Senza coppe ci sono pro e contro, non abbiamo troppi impegni e possiamo focalizzarci sul lavoro. Allo stesso tempo non si costruisce una squadra tanto competitiva quanto quelle che giocano in Europa. Non basta il bel gioco e lo spettacolo, bisogna essere pronti a tutto, a sporcarsi le mani per mettere la giusta cattiveria in ogni pallone. Vale così per tutti, guardate l’Inter nella sfida al City di ieri. In certe occasioni si sono chiusi dietro a difendere, una prestazione immensa di cui non ci si deve vergognare. Giusto attaccare e concentrarsi sulla finalizzazione, sbagliato pensare solo a quello. Nel calcio moderno l’aspetto fisico conta tantissimo, i top player devono essere veloci, forti e avere tanta resistenza. Queste sono le caratteristiche necessarie per incidere, oltre alla qualità nei piedi, ma quella è scontata. Su questo si è basato il recruiting di quest’anno, pian piano inseriremo i volti nuovi nelle rotazioni“.

Ha poi concluso così: “L’arma vincente del Napoli è e sarà sempre lo spirito di squadra. Tutti devono unirsi e superare le difficoltà. Lo dissi subito che questo era un gruppo per bene, lo stanno dimostrando in continuazione. Meglio una brutta verità, come a Verona, ma con la possibilità di guardarsi sempre a testa alta: anche a distanza di anni“.