Nella stagione travagliata del Napoli campione d’Italia, Francesco Calzona non è riuscito a risollevare il suo Napoli dall’annata sicuramente non all’altezza delle aspettative dei tifosi. Il CT della Slovacchia è stato chiamato da De Laurentiis per sostituire Walter Mazzarri (lui, già subentrato a Rudi Gracia) in panchina, con il compito di ‘traghettare‘ il Napoli fino alla fine della stagione. Nonostante gli scarsi risultati ottenuti, l’allenatore avrà per sempre un bel ricordo di quest’esperienza. In un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘DAZN‘, Calzona ha dichiarato di aver già realizzato un sogno e cioè quello di sedere sulla panchina del Napoli.
In una lunga intervista rilasciata a ‘DAZN’, Francesco Calzona, attuale allenatore del Napoli ha toccato tanti temi: dalla vittoria contro la Juve al rapporto con il presidente. Queste le sue parole: “La soddisfazione principale è far felici i tifosi, almeno per una sera. A me interessavano i punti, ma mi ha dato soddisfazione per i tifosi. Un mio amico, tifoso juventino, mi ha atteso a fine partita e piangeva dalla gioia per me“. Poi sul rapporto con De Laurentiis: “L’ho sentito durante il viaggio verso Napoli, è un fiume in piena ma si è comportato benissimo con me, sempre gentile e mai invadente. Sono felice del rapporto che ho con lui”.
L’allenatore calabrese ha poi espresso il suo amore per Napoli e il suo legame speciale con la città, fin dai periodi d’infanzia: “Io il Napoli lo guardavo da piccolo, venivamo in treno da minorenni con gli amici. Il mio idolo era Palanca, ora allenare il Napoli è un orgoglio. È la terza volta che torno, non mi stanco mai, mi sento in debito con la città. Non viviamo un periodo bellissimo, ma quando cammini per strada tutti ti incoraggiano con una pacca sulla spalla e non succede ovunque”.
Calzona ha anche parlato del talento di Osimhen e Kvaratskhelia: “Madre natura ha dato loro qualità sopra la media. Io sto addosso per far capire che il calcio è anche altro, ma sono fantastici, è un piacere allenarli per qualità tecniche e fisiche. Per me possono migliorare ancora tanto“. Ma anche di Lobotka e della sua dedizione al lavoro: “Ha un’intelligenza unica, in campo e fuori. È un professionista serio, arriva alle 8 al centro e va via ultimo“.
Nel corso dell’intervista, Calzona si è poi soffermato sul capitano della sua squadra, Giovanni Di Lorenzo: “È uno dei terzini più forti d’Europa, abbina semplicità nei rapporti e qualità umane uniche. A me piacciono quelli che parlano poco come lui, quasi timido quando gli parli, è stato il capitano di uno Scudetto storico. Quest’anno come tutti ha subito un anno travagliato, ma 4-5 mesi non al meglio non cancellano il suo attaccamento e le sue qualità“.
Infine il mister ha concluso chiarendo l’obbiettivo della sua Slovacchia ai prossimi Europei: “L’obiettivo l’abbiamo già raggiunto, ma vogliamo passare il turno. Ma se non dovesse essere così, non sarebbe un fallimento: la Slovacchia è un piccolo Paese, non ha un bacino enorme di calciatori, giocano quasi tutti all’estero e già la qualificazione è stata importantissima”.