Mourinho: “No al Portogallo per la Roma, un legame troppo forte”
L’ex allenatore della Roma torna a parlare della sua esperienza giallorossa con un’intervista ai microfoni di EA Sports Korea, la casa videoludica ha ripercorso, insieme allo Special One, gli ultimi anni della sua carriera tra scelte di vita e obbiettivi raggiunti. Alcuni rimpianti attanagliano l’ex allenatore, tra tutti c’è sicuramente l’aver rifiutato la chiamata del Portogallo. Tornando indietro, come conferma Mourinho stesso, non avrebbe preso la stessa decisione. L’intervista di Mourinho, le parole dell’ex Roma sul suo passato in Italia e i sogni futuri.
L’intervista di Mourinho, gli ultimi anni dell’ex allenatore della Roma
Un periodo travagliato per Mourinho, gli anni giallorossi vissuti tra soddisfazioni e un finale infelice. Ora lo stop, in attesa di nuove avventure lo Special One si racconta così: “Tanti momenti belli nella mia carriera, la difficoltà di essi ha reso il tutto ancora più soddisfacente. Mi piacciono le sfide, preferisco prendere in gestione una situazione più complicata, ma più stimolante, piuttosto che fare come molti e accomodarmi su posti sicuri. Per questo motivo reputo le finali con la Roma e il Manchester alcuni dei momenti migliori della mia carriera.”
Sul suo trascorso da allenatore, Mourinho si è espresso così: “A volte certe situazioni sono ingiuste, si pretendono trofei anche senza avere una squadra adatta. Per questo, esserci riuscito mi rende estremamente orgoglioso. Non ho paura delle sfide, non penso a proteggere me stesso, voglio solo lavorare e mettermi in gioco. Voglio avere la sensazione di aver fatto qualcosa di positivo, di aver lasciato il segno in ogni club in cui sono stato”.
Infine, l’ex allenatore giallorosso si è lasciato andare parlando così di alcuni suoi rimpianti: “Ho sbagliato a rifiutare il Portogallo. Stavo allenando la Roma, il legame con la città e i tifosi era troppo forte per poter lasciare tutto e andarmene. Tornando indietro prenderei una decisione diversa, il Portogallo ha una squadra fantastica, sono tra le top 5 al mondo e allenarli sarebbe un sogno. Ho sfiorato l’incarico 2 volte senza accettarlo, non mi sono ancora ritirato e sono sicuro che arriverà una terza occasione, questa volta non me la lascerò sfuggire”.