Roma, Mourinho: “Abbiamo mandato in campo giocatori infortunati come Dybala e Belotti”
Dopo la vittoria del Milan sulla Lazio nella gara delle 15.00, è toccato a Roma e Inter rispondere sul campo al balzo dei rossoneri in classifica. A vincere il duello per un posto in Champions League è stata l’Inter, 2-0 grazie alle reti di Dimarco e Lukaku. Doppia vittoria, perciò, delle milanesi sulle romane in una sola giornata, con la Roma che ora si trova a 58 punti al settimo posto, fuori dai posti Champions. Nell’intervista post partita, Josè Mourinho ha commentato la sconfitta dei suoi ragazzi.
Roma-Inter, l’intervista post partita di Mourinho
Le parole di Mourinho nell’intervista post partita al termine di Roma-Inter: “Ringrazio di cuore tutti i miei calciatori, nutro un orgoglio tremendo nei loro confronti. Hanno fatto uno sforzo incredibile, c’è chi ha giocato solo con una gamba, chi con una frattura intercostale, chi era stanchissimo dopo aver giocato tante partite. Ringrazio uno stadio che è sempre una cosa incredibile. Per me ogni sconfitta è sempre dura, però oggi vado a casa con un grande orgoglio”.
Poi si è espresso sui possibili recuperi in vista della sfida europea con il Bayer Leverkusen: “Non sono ottimista per nessun recupero, sono ottimista solo per come hanno giocato i miei ragazzi. Oggi abbiamo affrontato la squadra più forte d’Italia, che è in semifinale di Champions. Avevamo quattro o cinque giocatori stanchissimi perché giocano sempre: Mancini, Cristante e Pellegrini sono stanchi morti. Inoltre, abbiamo mandato in campo calciatori infortunati, come Dybala e Belotti. Abbiamo fatto giocare anche i ‘bambini’. Guardare Bove e pensare che quando sono arrivato a Roma era andato in prestito alla Triestina e oggi ha giocato una partita così, titolare contro l’Inter, mi dà motivo di essere molto molto felice”.
Infine un commento agli episodi: “Ci sono stati degli episodi in questa partita, se la società vuole parlarne lo faccia, non sarò io a parlarne. Anche perché sono stato attaccato e distrutto da tutti per quello che riguarda la mia etica e la mia educazione. Essere attaccato sull’etica da una persona che è stata squalificata per tre anni per calcio scommesse…mi fa certamente piacere…”